Pensare che Vucinic-Tevez possano segnare, specie in Europa, dove l'astinenza dell'hombre del pueplo dura solo da 5 anni, è pura utopia "contiana", anche se la coppia parte bene, il montenegrino prima ispira Isla che da par suo spreca da buona posizione, poi il bomber argentino scarica una saetta da fuori area di poco alta e quindi si procura una punizione dal limite, che Pirlo trasforma con la solita maestria. Sono passati appena 4' minuti ma la Juve si ferma, un pò perchè paga del doppio vantaggio complessivo, un pò perchè le forze sono quello che sono, a soli tre giorni dalla gara con il Livorno, un pò perchè il Lione è più fresco (ha giocato domenica) e continua a crederci, marcando a uomo Pirlo e tutti gli altri. Così al 18', su corner (omaggio dello scarso arbitro spagnolo e complice la disattenzione di Asamoah), il Lione, con due uomini in area contro sette (!), agguanta il pareggio con la zuccata di Briand (Buffon non irreprensibile). A questo punto la Juve tira i remi in barca e, nonostante il pubblico rumoreggi, punta a gestire la partita fino al 68' (Llorente è subentrato da quattro minuti a Vucinic e si vede), quando Marchisio prova la botta da fuori al termine di un contropiede ben orchestrato da Pirlo e trova la deviazione vincente di Umtiti. Anche grazie all'ingresso di un vivacissimo Giovinco (un tentativo di conclusione e un'ammonizione provocata su scatto imperioso), gli ultimi 15 minuti sono tranquilli e dopo due soli minuti di recupero, una semifinale europea, sia pure minore, è finalmente realtà, ad undici anni di distanza!