Continua la galoppata della nuova Juve, in perfetto stile Allegri, squadra calma e non assatanata, concentrata e pungente, che passa in vantaggio con la prima vera azione da gol e con i soliti noti (Lichtsteiner sfonda a destra, velo involontario di Vidal e tocco sottomisura di Tevez) e tiene fino alla grande occasione degli avversari, il rigore inesistente fischiato a Chiellini per un fallo non commesso, che Buffon para ipnotizzando Denis. Questa volta però, a differenza di Chievo e Udinese, bastano solo 34 secondi, il tempo del capovolgimento, a Tevez per siglare il raddoppio con un tiro chirurgico che sorprende Sportiello. Partita finita ma con il tempo giusto per consentire a Morata la prima esultanza bianconera, grazie all'apporto, manco a dirlo, di Lichtsteiner, Tevez e dulcis in fundo Pereyra che, subentrato a Vidal, offre un cross-cioccolatino che il baby-fenomeno inzucca alla perfezione. Vamos!
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