sabato 29 settembre 2012

Juve Forza 4, Totti-Zeman-Roma a casa!

Quando fai tre gol nei primi 18' e prendi due traverse nella prima mezz'ora c'è poco da dire, se non che un avversario come Zeman ci vorrebbe tutti i fine settimana. Nel primo tempo la Juve sembra un caterpillar contro una formica, segnano Pirlo su punizione dopo l'atterramento di Marchisio (migliore in campo) lanciato a rete, Vidal su rigore dopo il mani di Castan su tiro di Matri, che poi lanciato dal cileno fa a fette la difesa e fa tris! La Juve non si ferma, ma la fermano la traversa (Marchisio-Vucinic) e l'imprecisione di Vidal e soci. Nel secondo, la Juve si calma ma basta e avanza, si vede solo Vucinic con un paio di botte da fuori, a Osvaldo su rigore (per colpa di Bonucci) risponde nel finale Giovinco servito da un assolo spettacolare di Barzagli iniziato dalla sua area con sombrero su Taddei. Sono quattro e TOTTI a casa!

martedì 25 settembre 2012

Fiorentina-Juve 0-0, la Viola surclassa i campioni che resistono, punto d'oro senza quasi tiri in porta!

Juve stanca a tre giorni dal Chievo e di fronte alla Viola scatenata dal pubblico di casa, surclassata sul piano della corsa, del pressing e del gioco, porta a casa un punto d'oro per classifica e imbattibilita' (son 44!), senza mai tirare in porta dopo un paio di tiri di Giovinco e uno di Quagliarella da lontano e senza pretese. Tutti sotto tono, ma chapeau alla Fiorentina vicina al gol con Ljalic in fuga verso la vittoria e Jovetic (traversa) nel primo tempo, con Roncagliae Cuadrado nei secondi 45' con la palla che sibila il palo, complimenti a Montella e dirigenza per 18 giocatori nuovi che sembrano a giocare a memoria, anche se magari la prossima partita saranno spompi dopo una tal fatica!

sabato 22 settembre 2012

Quagliarella spacca in 2 il Chievo, super Sorrentino non ferma la Juve spettacolo!

Strepitosa e inarrestabile Juve contro un buon Chievo guidato da super Sorrentino, che nel primo tempo stoppa Giaccherini, Quagliarella e Vucinic (anche in gol, ma in fuorigioco), ma nel secondo non può nulla contro lo scatenato numero 27 napoletano che prima in acrobazia su corner di Giaccherini e poi con un'incursione da paura, spacca in due la partita in cinque minuti, dal 19' al 24'. Il resto é pura accademia, con una Juve che continua a dominare e a pressare imperterrita, andando più volte vicina al gol con Vucinic. Buona la gara di Pogba sostituto di Pirlo a riposo, tirati a lucido Lucio e Giaccherini, terrificante Asamoah, esordio promettente di Bendter negli ultimi 15'.

mercoledì 19 settembre 2012

Chelsea-Juve 2-2, Vidal e Quagliarella, rimonta da Oscar!

Esordio difficile a Stamford Bridge, Juve sotto di 2 gol alla mezz'ora, uno-due micidiale di Oscar, con la gentile complicità di Bonucci, che spezzerebbe le gambe a chiunque ma non ad una squadra indomita, modesta e imprecisa nel palleggio ma dal cuore grande come una casa. Così Vidal, azzoppatosi prima del vantaggio Chelsea avvenuto con il 23 fuori dal campo, si ribella all'infortunio e sigla la rete del 2-1 sul finire del tempo, che si rivelerà decisiva quanto l'ingresso a 15' dalla fine di Quagliarella (al posto di un impalpabile Giovinco) abile a trafiggere Cech su verticalizzazione di Marchisio e sfortunato sulla splendida girata finita sulla traversa che poteva valere la vittoria. Puoi giocare bene quanto vuoi (e la Juve lo ha fatto a sprazzi) ma dove vai se l'attacco non ce l'hai?

domenica 16 settembre 2012

Genoa-Juve 1-3 e l'importanza di un...quasi fuoriclasse, Mirkooo...Vuucinic!

Nel calcetto senza foga della Juve che aspetta il Chelsea, serve come il pane un fuoriclasse che risolva la partita. Fuoriclasse per me è una parola grossa, diversa da campione, per intenderci Franco Baresi era un gran campione, idem Zico o Paolo Rossi, ma Scirea, Platini e Van Basten erano fuoriclasse, come adesso Cristiano Ronaldo. Sopra c'è solo il fenomeno che nasce ogni trent'anni, Maradona e Messi, stop. Ecco spiegata la ritrosia nel definire qualcosa di più di campione uno come pantofola Vucinic, anche considerata la mia scarsa considerazione iniziale. Eppure almeno nel contesto di questa Juve e da un pò di tempo a questa parte, Mirko l'indolente, il flemmatico, il dandy, ha lasciato il posto ad un uragano, ad un iradiddio che spacca le partite, con giocate talvolta in punta di fioretto ma spesso anche di sciabola, visto che tra sacramentoni ai compagni e botte agli avversari, aggiunge alla tecnica (indiscussa) finalmente una giusta dose di sana cattiveria. Così, dopo un primo tempo scialbo e in balia di undici che sembrano azulgrana più che rossoblù ma che sprecano l'indicibile con Borriello (diagonale incrociato che fa la barba al palo), Immobile in fuga solitaria rimontato da Barzagli e poi autore del gol dell'ex (grazie a genio Marotta), ancora Borriello stoppato da Bonucci, entra Lui, l'enigmatico ma non troppo montenegrino e fa la voce grossa come un Pavarotti in un coro di stonati, con il suo passo felpato ma leggiadro, prima serve il cioccolatino per Jack Del Piero, poi trasforma con sicumera il rigore provocato da super Asamoah, che sta a De Ceglie come un peso mosca con un massimo e poi, per concludere in bellezza, manda in gol il ganhese ex udinese. La sintesi della partita: nel primo tempo c'era Matri, nel secondo Vucinic!

domenica 2 settembre 2012

Udinese-Juve 1-4, a caval donato non si guarda in bocca!

La partita dura quindici minuti, il tempo per Valeri di assegnare un dubbio rigore alla Juve per fallo da ultimo uomo e conseguente espulsione di Brkic (ma lo commette Danilo) su Giovinco ben lanciato da Pirlo, che aveva in precedenza messo davanti alla porta anche il trenino svizzero Lichtsteiner. Vidal, reduce dall'aver graziato Mirante all'esordio, non si fa commuovere dal neo entrato Padelli e lo fulmina con un destro spedito nell'angolo alto. Il resto é "cronaca di una morte annunciata", con l'Udinese che resiste contro una Juve in ciabatte, lenta e leziosa in modo irritante, fino al 45', quando proprio il re della pantofola, Vucinic, scaglia da fermo e di giustezza un tiretto beffardo quanto preciso, che lascia di stucco Padelli e tutti noi, che non ci capacitiamo come uno così forte non segni sempre almeno un paio di gol a partita. Ma almeno oggi lo giustifichiamo perché la doppietta la sigla Giovinco nella seconda frazione, prima ribattendo in rete un tiro di Marchisio maldestramente respinto dall'estremo friulano, poi incrociando un gran diagonale su assist ancora di Pirlo. Riflessione a margine, se rigore+espulsione sono giusti come la squalifica di Conte, spero si ristabilisca la giustizia in aula e finiscano i regali in campo, o che almeno si metta fine all'assurda regola dell'espulsione con rigore che rovina le partite.

sabato 1 settembre 2012

Marotta e Bendtner, essere o non essere?

Finalmente Marotta mi ha soddisfatto, perché ha preso l'unico giocatore al mondo più enigmatico di lui, anzi il suo vero alter ego. Marotta, ai miei occhi, é il Bendtner del calciomercato. Premesso che non sono mai stato tenero con il DG della Juve, devo ammettere che spesso, nonostante le mie perplessità, le sue scelte sono state azzeccate. Peraltro, restano memorabili alcune nefandezze. Marotta come Bendtner? Ma certamente! Chi può vantare, nel suo curriculum in soli due anni (questa é la terza "campagna acquisti" estiva), la scelta di allenatori come Del Neri prima e di Conte poi? L'acquisto di Martinez la prima stagione a 12 milioni di euro e la successiva di Pirlo a parametro zero? La cessione di Giovinco a 4 milioni per ricomprarlo due anni dopo a 11 e il capolavoro di un Barzagli a euro zero (o quasi)? Chi può investire nello stesso mese 10 milioni di euro per Vidal e poi per Elia? Chi può scambiare allo stesso prezzo Immobile e Boakye? Chi può tentare di dare all'Atalanta 20 milioni di euro tra Padoin, Gabbiadini e forse Peluso e strappare Pogba gratis al Manchester? Mi dispiace, ma proprio non riesco a decidermi se dare un giudizio positivo o meno. Lo stesso vale per Bendtner. Campione o bidone? Eterna speranza incompiuta o scommessa vincente? Tecnica sopraffina, straordinario colpitore di testa, piedi educatissimi, potente tiro da fuori, ma gol pochi, infortuni tanti, incomprensioni con Wenger a iosa. Danese come Laudrup o come Poulsen? Niente, la ragione non mi aiuta e allora mi affido all'istinto. Per me, questo ci farà sognare, proprio come Marotta con il top-player...o forse per davvero. Ai posteri, l'ardua sentenza.