domenica 28 febbraio 2010

The Kid's Miracle, altro che Diego! Trionfo olimpico del Canada (3-2 agli Usa), tonfo della Juve (0-2 con il Palermo)

Sidney The Kid Crosby lenisce la pena dell'ennesima delusione della Juve sconfitta in casa dal Palermo per 0-2, segna al minuto 7 e 40" in overtime il gol del 3-2 di una meravigliosa finale del torneo olimpico di hockey su ghiaccio di Vancouver 2010 e mi regala un'indimenticabile emozione.

Serata a due facce questa del 28 febbraio, ma l'epilogo è degno del miglior regista e soprattutto mi fa esultare come ai Mondiali di Germania.

Jonathan Toews porta in vantaggio i canadesi nel primo periodo della finale olimpica, Perry raddoppia su grande azione di Getzlaf al 27 ma dopo cinque minuti é l'idolo dei Vancouver Canucks Kesler a trovare la deviazione vincente che passa sotto l'ascella del nostro Roberto Luongo e riporta in partita lo squadrone americano.
Nel terzo periodo due pali nel giro di cinque minuti sanciscono la superiorità dei canadesi bravi a controllare gli attacchi degli avversari fino a 24 secondi dalla fine, quando un altro paisà, Zach Parise, ribadisce in rete un'azione costruita da Kane e continuata da Langenbrunner.
Crosby fin lì deludente, si segnala solo per un assolo a tre minuti dalla fine che lo porta a tu per tu contro Ryan Miller, sprecando clamorosamente. Ma il destino aveva previsto ben altro per Sid The Kid che nell'overtime raccoglie un disco servitogli di rovescio da Iginla e con un terrifante quanto fulmineo slap fa secco Miller e fa impazzire di gioia il Canada Hockey Place!

sabato 27 febbraio 2010

Altro che Juve o Canada-Usa, Giuliano Razzoli Re del mondo 22 anni dopo Tomba!

22 Anni fa, Alberto Tomba fermava l'Italia e il Festival di Sanremo con una delle Sue meravigliose imprese leggendarie.
Oggi, stesso giorno, 27 febbraio, stessa Nazione (Canada), stesso evento (Olimpiade invernale), stessa disciplina (Slalom speciale), Giuliano "Razzo" Razzoli da Razzolo, con una discesa degna del miglior Albertone, meno potente forse ma altrettanto elegante e armonica, mi dà le stesse emozioni, mi regala un lampo indimenticabile che rimarrà impresso nella mia memoria, come la rimonta di Pietro Mennea nei 200 metri di Mosca, l'ultimo chilometro di Saronni nel mondiale di Goodwood del 1982, il due con di Giuseppe e Carmine Abbagnale alle Olimpiadi di Los Angeles e Seoul, i 1.000 metri di Antonio Rossi ad Atlanta e Sidney o il ko vincente di Cammarelle nell'ultima gara di Pechino. Grande!

Juve agli ottavi di Europa League, 0-0 all'Ajax

Proprio nel giorno della prima gara senza Buffon (fuori per un mese) la Juve non subisce reti e passa il turno di Europa League, non senza qualche patema, pareggiando 0-0 contro l'Ajax.

Confermando il buon momento, la Juve ha spinto nel primo tempo e gestito il secondo, anche in previsione dell'impegno di domenica sera contro il Palermo, importante nell'ottica quarto posto e qualificazione ai preliminari di Champions.
L'inizio é di quelli giusti, con una bella combinazione De Ceglie-Sissoko, velo di Diego e conclusione di Marchiso.

La Juve mostra buon ritmo e personalità ma soprattutto una discreta velocità e una ritrovata condizione fisica generale, nonostante la tegola del solito infortunio serio, che colpisce questa volta Amauri dopo una decina di minuti.
In tre occasioni Juve va vicinissima al vantaggio sempre di testa, prima ci pensa il palo, al 17', a fermare Sissoko su corner di Del Piero, poi Enoh al 31' e Erikson un minuto più tardi intervengono in salvataggio sulla linea di porta su Trezeguet e Legrottaglie.

In difesa Manninger alterna prese da brivido a parate importanti (uscita sicura su Pantelic), i centrali chiudono bene, De Ceglie spinge con autorita' ben supportato da Sissoko, non cosi' Grygera con Marchisio, Melo appare in ripresa, Diego e Del Piero si muovono molto anche se non sono decisivi.

Nel secondo tempo nulla da segnalare, se non la quarta sostituzione consecutiva di Diego (martoriato dai falli ma non certo brillante, quando esce non saluta la panchina ma il pubblico si') con il rientrante Camoranesi e l'ammonizione per proteste di Melo - che proprio non ce la fa a controllarsi -pesante in ottica Fulham negli ottavi.

martedì 23 febbraio 2010

Classe e determinazione, Svizzera tra le otto grandi dell'Olimpiade dell'hockey!

Come previsto dagli analisti NHL, la sfida più equilibrata tra le quattro degli ottavi va ai supplementari e poi ai rigori, la Svizzera batte la Bielorussia 3-2 ed entra nell'Olimpo dell'hockey, dove incontrerà, per la seconda volta in queste Olimpiadi, gli Stati Uniti.

La partita inizia subito col botto, errore grossolano di Hiller che non controlla un disco in verticale per Kalyuzhny, abile a ribattere in mezzo ai gambali e a trovare il gol sulla seconda papera consecutiva nella stessa azione del goalie di Anaheim. La Svizzera reagisce subito alla grande con la prima linea, con Wick e Ambuhl - Hiller intanto si riscatta su Meleshko e Kulakov - ma poi si fa irretire dal gioco di sbarramento dei bielorussi.
La svolta arriva con la superiorità per fallo di Lemm su Antonenko; i bielorussi (28,57%) non solo non la sfruttano, ma concedono ad Ambuhl un tre contro uno che l'attaccante non concretizza ma che si rivela utile per cercare e trovare una penalità. Neanche il tempo di trovarsi 5 contro 4 e Wick illumina per Srunger, controllo di pattino e gran volee alla Federer di prepotenza.
La partita si fa franetica con molti tiri della Svizzera, 15 a 7, una traversa di Ambuhl e una sostanziale superiorità.

Il secondo periodo si apre con un power play per la Svizzera che non produce nulla, le emozioni latitano, Demagin trattiene Sannitz, il 5 contro 4 elvetico perdona una volta ma due no, botta di Streit deviata da un pattino, Domenichelli prima colpisce il palo poi é pronto ad alzare il disco in gol; Hiller dimostra di essersi ripreso, anche Mezin salva su Sannitz, Jeannin si macchia di un ritardo del gioco ma non succede nulla anzi Pluss ha la grande occasione poi Seger aggangia il braccio di Kostystin, Ugarov devia al volo e Zacharov ribadisce in rete, confermando la miglior efficienza dei bielorussi (2 gol su 11 tiri, 8 su 48 prima di oggi); una stecca provvidenziale fa il miracolo su Kostystin e poi altro salvataggio di Hiller allo scadere.

Terzo tempo equilibrato, la pausa dopo la penalità non sfruttata dai bielorussi serve agli svizzeri per gustarsi la discesa vincente di Carlo Janka nello slalom gigante che ispira il gran tiro di Blindenbacher, le occasioni di Diaz e Pluss, le parate di Hiller su Zacharov, Demagin (sospetta tratt di Fuhrer), Ugarov, Antonenko, Salei (8 tiri su 19 totali) ma la stanchezza e la paura di perdere ha ormai il sopravvento anche nel supplementare (da 10 minuti!) dove gli unici brividi arrivano da una penalità di Wick, da un contropiede di Sannitz in 3 contro 4 e dall'ultimo tiro di Streit sull'ingaggio finale.
Ai rigori Deruns e Lemm sono bravissimi, imitati da Meleskho dopo l'errore di Antonenko, Ruthemann sbaglia ma Hiller chiude la porta a Kostystin e porta i compagni nei quarti.

lunedì 22 febbraio 2010

Ecco lo stile Inter!

AMMENDA di € 5.000,00 : alla Soc. INTERNAZIONALE a titolo di responsabilità oggettiva per aver ingiustificatamente ritardato l'inizio del secondo tempo di circa cinque minuti; recidiva reiterata.

INIBIZIONE A SVOLGERE OGNI ATTIVITA' IN SENO ALLA F.I.G.C. A RICOPRIRE CARICHE FEDERALI ED A RAPPRESENTARE LA SOCIETA' NELL'AMBITO FEDERALE A TUTTO L’8 MARZO 2010 ED AMMENDA DI € 10.000,00
ORIALI Gabriele (Internazionale): per avere, nel corso della gara, contestato ripetutamente la presenza dei collaboratori della Procura federale, collocatisi nei pressi delle panchine di entrambe le squadre; infrazione rilevata dalla Procura federale; con recidiva reiterata.

SQUALIFICA PER TRE GIORNATE EFFETTIVE DI GARA ED AMMENDA DI € 40.000,00
DOS SANTOS MOURINHO Jose' Mario (Internazionale): per avere, nel corso della gara, contestato ripetutamente l'operato arbitrale con atteggiamenti plateali, in particolare mimando, al 35° del primo tempo ed al 10° del secondo tempo, "le manette", con i polsi incrociati e le braccia rivolte verso il pubblico e verso le telecamere presenti ai bordi del campo; per avere inoltre, nell'intervallo, nel sottopassaggio che adduce agli spogliatoi, rivolto all'Arbitro ed agli Assistenti espressioni ingiuriose; per avere, infine, nel corso della gara, contestato ripetutamente la presenza dei collaboratori della Procura federale, collocatisi nei pressi delle panchine di entrambe le squadre; infrazioni rilevate dai collaboratori della Procura federale; con recidiva specifica reiterata.

SQUALIFICA PER UNA GIORNATA EFFETTIVA DI GARA ED AMMONIZIONE CON DIFFIDA
SAMUEL Walter Adrian (Internazionale): per comportamento scorretto nei confronti di un avversario (Settima sanzione); per avere commesso un intervento falloso su un avversario in possesso di una chiara occasione da rete.

SQUALIFICA PER UNA GIORNATA EFFETTIVA DI GARA
CORDOBA Ivan Ramiro (Internazionale): doppia ammonizione per comportamento non regolamentare in campo e per comportamento scorretto nei confronti di un avversario.

SQUALIFICA PER DUE GIORNATE EFFETTIVE DI GARA
CAMBIASSO Esteban Matias (Internazionale): per avere, nell'intervallo, nel sottopassaggio che adduce agli spogliatoi, tentato di colpire con un pugno un calciatore della squadra avversaria; infrazione rilevata dai collaboratori della Procura federale.

MUNTARI Sulley Ali (Internazionale): per avere, al 35° del primo tempo, uscendo dal terreno di giuoco per la sostituzione, rivolto ripetutamente un'espressione ingiuriosa agli Ufficiali di gara; infrazione rilevata dal Quarto Ufficiale.

domenica 21 febbraio 2010

La Juve sbanca anche il Dall'Ara, 2-1 al Bologna in una domenica vintage

La decisione di vedere Bologna-Juve in registrata come se fosse diretta, senza sapere cioè il risultato (per godermi l'ultimo Verdone di "Io, Loro e Lara") mi riporta a quelle bellissime domeniche di molti anni fa quando da bambino mi godevo con mio papa uno dei due tempi che la Rai dava alle 19.

La scelta mi premia subito con il gol del mio idolo Diego28 che, dopo una grande azione personale, sfrutta il lavoro sottoporta di Amauri sulla molle respinta di Viviano e ribadisce di piatto in rete. E' una bella Juve schierata con il 4-3-2-1 che diventa 5-2-1-2 quella del primo tempo, che produce un gioco convincente con le coppie Grygera-Brazzo e De Ceglie-Marchisio sulle fasce, cui danno manforte Diego e Del Piero dalle rispettive zone, anche se a parte il palo di Diego, é il Bologna a farsi pericoloso con la traversa su punizione di Adailton e con l'incursione di Guana.

Nel secondo tempo, gol di Buscè perso sul secondo palo da De Ceglie e definitivo vantaggio bianconero siglato da Candreva, al primo gol in Serie A, griffato da Del Piero, autentico trascinatore, uomo ovunque e migliore in campo. Bene così!!!

A Vancouver l'orso russo azzanna la preda ceca!

Prima partita che conta alle Olimpiadi, chi vince va direttamente ai quarti, chi perde al supplizio degli ottavi.

Il superderby dell'Est inizia con la mossa di Bykov che inverte i centri delle prime due linee, Malkin con Ovechkin e Semin, Datsyuk con Kovalchulk e Afinogenov e la scelta si rivelerà decisiva, mentre i cechi schierano le solite linee d'attacco Havlat-Plekanec-Elias, Jagr-Cervenka-Cajanek, Fleischmann-Krejci-Erat, Michalek-Vasicek-Rolinek.

La prima azione degna di nota é di Krejci con Fleischmann stoppato, la prima vera occasione é di Ovs da solo in contropiede, Jagr é vivo ma Ovs lo é ancor di più.
La prima penalità per la Russia (1 su 14 fin qui nel torneo) non porta a nulla solo un tiro deviato di Nikulin, altri due tiri pericoli di Ovs poi altra penalità fischiata a Jagr per trattenuta prolungata: mai dare una seconda chance ai russi, al 15' tiro di Gonchar, Datsyuk sguazza nel traffico e la conclusione di Malkin passa sotto l'ascella di Vokoun. I cechi non ci stanno, Fleischmann manca la conclusione clamorosa su assist di Krejci, Michalek si guadagua una penalità e quando arriva anche il gancio di Fedorov su Zidlicki, in 5 contro 3 finalmente Plekanec segna al 19' in splendida giravolta.

Nel secondo periodo, dopo qualche minuto di studio, la Russia é più aggressiva, le penalità (una per parte) non sono sfruttate e non c'é niente di particolare da segnalare, fino al 34'34" quando Radulov serve Kozlov, bravo a girarsi e a concludere con un rovescino sul secondo palo. Il vantaggio é meritato ed é certificato dai 19 tiri a 9 e dal pessimo power play della Repubblica Ceca che non costruisce gran che, tranne tiri dalla blu di Kaberle ed Elias anche sulla successiva penalità di Radulov che fa male persino al compagno Zinoviev.

Nel terzo periodo si erge subito a protagonista Ovs, che al 42' abbatte Jagr a centro pista, il disco finisce a Semin che lo serve a Malkin, tiro al volo fulmineo e gran gol.
Per i cechi é il crollo psicologico, il duo Ovs-Semin é inarrestabile, Jagr non ci sta ma sono sempre i russi a rendersi pericolosi, con la legnata di Datsyuk e l'ottima combinazione Ovs-Semin. Michalek fa le prove del gol che arriva al 54' su splendida azione di Zidlicki e errore difensivo multiplo, ma Datsyuk a 13" secondi dalla sirena chiude il conto quando i cechi, ormai disperati, tolgono il portiere.

sabato 20 febbraio 2010

Finalmente svelato il mistero. Mourinho discepolo di Di Pietro!

Inter-Sampdoria finisce 0-0 ma finalmente svela un grande mistero.
Gli indizi erano in realtà molti, il campionario di insulti nei confronti degli avversari (solo per citare gli ultimissimi, De Laurentis, Mazzarri, Roma, Juventus) lo facevano presagire ma dopo il gesto delle manette tra la prima (fallo da ultimo uomo di Samuel su Pozzi) e la seconda espulsione contro (fallaccio di Cordoba ancora su Pozzi), ovviamente sacrosante, ormai é tutto chiaro. Mourinho s'ispira a Di Pietro!
La partita dice anche le seguenti cose:
1) In Italia le squadre hanno soggezione dell'Inter, la Samp non ha fatto un tiro in porta in quasi un'ora di doppia superiorità numerica, anzi si é salvata per miracolo sul tiro di Eto'o nel finale;
2) Il livello del campionato italiano é bassissimo;
3) L'arbitro Tagliavento é stato il migliore in campo, soprattutto quando non ha fischiato il rigore a favore di Eto'o che si butta in area e poi non lo espelle per doppia ammonizione dopo il primo giallo e le proteste isteriche, altrimenti chissà che pianti i piangina (vedere lo striscione su Bayern-Fiorentina per credere)!

Nel torneo olimpico di hockey la sorprendente Svizzera batte la Norvegia 5-4

La Svizzera batte la Norvegia 5-4 e s'aggiudica una delle più belle partite fin qui disputate, grazie anche alla continua alternanza di emozioni e vantaggi.

Parte forte la nazionale elevetica che dopo un'azione confusa sottoporta conclusa con un salvataggio di pattino di un difensore norvegese a portiere battuto, si vede attribuire un penalty fallito da Domenichelli; ma la rete è questione di secondi e la segna Sprunger. Poi pareggio di Vikingstad.

Nel secondo periodo, dopo un'incursione di Sbisa, Norvegia in vantaggio con Hansen che trova il gol con un gran tiro blu che sorprende Hiller con la complicità di Seger.
Hiller é spesso indeciso e manca poco che Vikingstad ne approfitti, dall'altra parte Wick, in forma smagliante, si conferma con una secca conclusione a rete per il nuovo pareggio e poi dà il là al vantaggio con Seger che arriva da dietro, allunga il disco per Sannitz che con un numero da circo lo controlla, se lo palleggia sulla stecca e lo mette in rete in backhand.
Dopo che Pluss sfonda la porta pattinando di forza e proteggendo alla grande il disco ma non trova la via della rete, Zuccarello da fuoriclasse ubriaca Sannitz e in backhand serve Vikingstad sottoporta che conclude perfettamente alla sinistra di Hiller per il 3-3.
Un'occasionissima dalla blu con Hiller che lascia il rimbalzo conclude il secondo periodo, 24-12 i tiri ma sostanziale equilibrio, 10 minuti di penalità regalati dalla Svizzera contro i 2 dei norvegesi più disciplinati anche se meno forti.

In apertura di terzo periodo, Bastiansen manda Jeannin ripetutamente al bar ma poi Hiller lo stoppa, Rutheman va vicino al gol, Wick dà ancora spettacolo e sull'unica penalità del drittel per un "Too many players" fischiato alla Norvegia, prima spara sul portiere Domenichelli, poi sale in cattedra ancora Wick prima con un potente slap che sorvola la traversa, poi con stupendo assist, fraddo e lucido, per Blindenbacher che realizza al volo. Ma Vikingstad non ci sta e il tiro sporco di Jacobsen finisce sulla traversa, ancora pericoli da Thoresen per Zuccarello ma é sempre Vikingstad che firma il 4-4: Thoresen recupera e serve "Go Dad" che di rovescio fa secco al settimo tiro in porta Hiller.
A questo punto sono indeciso se tenere agli svizzeri di cui amo l'hockey o la Norvegia di cui ammiro le donzelle, lascio al fato l'ardua sentenza che arriva ai supplementari, anche se c'è ancora tempo per un duello all'(h)ok corral(!) tra Vik and Wick e i loro compagni di prima linea che si sfidano al'arma bianca, 36 a 21 i tiri.

Il breve overtime é da fuochi artificiali, Zuccarello é imrendibile, prima assist per Vik poi si fuma il suo difensore ma non é fortunato.
Le due squadre se le danno di santa ragione anche non in senso metaforico, visti i tanti falli che gli arbitri decidono (forse giustamente) di ignorare.
L'azione decisiva é da cineteca: la inizia Lemm che slalomeggia come il miglior Von Gruningen, tenta di andare in rete, s'allarga ma da posizione defilata serve ancora Lemm che sottoporta sembra Trezeguet e devia fulmineo in rete.
Partita S-T-U-P-E-N-D-A e finale all'altezza.

Nelle altre partite di giornata, la Svlovacchia sorprende ai rigori la Russia, 2-1, Marian Hossa risponde a Morozov e sesto rigore decisivo di Demitra, la Repubblica Ceca asfalta la Lettonia (apre Krejci e, tra gli altri, gran gol in superiorità numerica di Jagr).

venerdì 19 febbraio 2010

Playoffs di A2, Vipiteno sbanca l'Agorà e conduce 2-0 nella serie contro il Milano Rossoblù

Dopo la sconfitta in gara 1 per 7-2, una rete di Kaye al 56.39 decide gara 2 dei Quarti di Finale con il Vipiteno Broncos che batte ancora l’Hockey Milano Rossoblu, questa volta di misura per 2 a 1. In precedenza Wunderer autore del pareggio milanese dopo il vantaggio degli ospiti realizzato da Barg.

Primo periodo contraddistinto da numerose penalità, spesso fischiate a capocchia; con Braito e poi Raymo (per ritardo dl gioco) in panca puniti, la difesa rossoblu non corre alcun pericolo, Della Bella si fa trovare pronto su due conclusioni di Sottsas e Bustreo e, dopo un tentativo di Caletti in contropiede, è il Milano a godere di una doppia superiorità numerica ma senza alcun esito, anzi le conclusioni di Caletti e DeFrenza ben parate da Hell arrivano soltanto a squadre al conpleto.

Il secondo drittel é contraddistinto da un botta e risposta; a da Barg che lasciato solo soletto, fredda Della Bella con una botta all’angolino, risponde Wunderer, bravo a deviare una conclusione di DeFrenza dalla destra.
Le superiorità numeriche a favore di entrambe le squadre sono improduttive, forse per la tensione che rende imprecisi e scadenti gli schemi d'attacco.

Anche il terzo periodo di gioco é contraddistinto più dalle penalità (in particolare il 2′+10′ assegnato a DeFrenza) che dal bel gioco e dalle occasioni da rete.
Al 51.12 contropiede per il Milano con Migliore che non aggancia sotto porta il servizio di Caletti. Con il passare dei minuti il ritmo di gioco langue e tutto fa presagire la conclusione all'overtime. Al 54.23 buona occasione per Lanz, ma il suo tiro ’sporco’ viene neutralizzato da Della Bella. Delfino costringe al fallo Scardoni al 56.05, ma incredibilmente è il Vipiteno a passare in vantaggio al 56.39 con Kaye che sorprende Della Bella con un diagonale potente e preciso.

Scende il gelo in tutti i sensi sull'Agora (per fortuna sono nel lounge bar!) e il Vipiteno si porta sul 2-0 nella serie, con la possibilità di sfruttare il fattore campo in gara 3, domenica alle 18.30.

giovedì 18 febbraio 2010

Amauri zittisce l'Amsterdam Arena, Del Piero...Preziosi!

Finalmente una soddisfazione, piena, completa, ricca di tanti significati.
In primo luogo la bella vittoria, 2-1, ad Amsterdam contro un avversario giovane ma prestigioso come l'Ajax; la continuità di risultati, secondo successo di fila dopo due pareggi, quattro risultati utili consecutivi; il passaggio agli ottavi di Europa League ipotecato; l'unica vittoria in Europa della settimana di una squadra italiana, dopo il tonfo di Milan e Fiorentina, arriva infatti la gioia della sconfitta della Roma, segno che a febbraio sta davvero cambiando qualcosa; vittoria in rimonta e senza essere rimontati; due bei gol, voluti e cercati con azioni credibili; la doppietta di Amauri con lo zampino di Del Piero, altro che furbate o slealtà, come strillano istericamente Gasperini e Preziosi (Tu quoque!!!!), quest'ultimo con il suo linguaggio forbito.

Dopo il ritorno al gol di Amauri e la ritrovata forma del capitano, all'appello manca solo il miglior Diego, intanto apprezziamo il buon Zac che ha accantonato Grosso e Cannavaro, ha sostituito l'inguardabile Zebina, fra un pò recupera anche Camoranesi e Iaquinta e poi ritroviamo la stessa squadra dell'anno scorso, con Melo e Diego in più. Se anche i brasiliani ritornano ai loro livelli, allora l'apporto di Zac potrà dirsi positivo.
Da qui a dire che porteremo a casa il trofeo, ce ne passa e credo sarà assai difficile, anche ad Amsterdam la Juve ha sofferto tanto e concesso parecchio sottoporta, mostrando limiti nel costruire ed imporre il gioco, ma anche progressi e continua a recuperare giocatori, nel finale si è rivisto in campo Trezeguet.

Zac schiera a sorpresa la difesa a quattro, dietro, con Zebina e De Ceglie esterni bassi. In mezzo ai fianchi di Melo giocano Sissoko e Marchisio. Poi Diego dietro ad Amauri e Del Piero.
I lancieri partono forte, anche se il gol arriva in contropiede, per un'ingenuità della Juve, che si fa infilzare (sugli sviluppi di una punizione a favore) da Sulejmani, con un sinistro incrociato che passa tra le gambe di Buffon dopo una galoppata solitaria palla al piede, con Zebina che ritarda la chiusura e non riesce ad intervenire.
La Juve però, pur in difficoltà, non sbanda e trova la forza per reagire. Prima Diego per la testa di Chiellini, poi é Del Piero ad inventare per Diego, il cui destro è respinto in angolo da Stekelenburg, quindi un'altra magia del capitano, tunnel e colpo di tacco per il meraviglioso cross dalla sinistra di De Ceglie, sul quale s'avventa devastante Amauri. È il primo gol in Europa del brasiliano dal 2008, quando segnò al Real Madrid in una serata magica per la Juve. Che però continua a soffrire dietro, soprattutto sulle palle alte. Alderweireld sull'angolo da sinistra salta indisturbato, abbandonato da Felipe Melo, lo spauracchio Suarez é trattenuto in modo netto ma ingenuo da Chiellini.

Nel secondo tempo, l'Ajax continua a spingere, ma il gol lo trova la Juve, Del Piero pennella un cross morbido da sinistra per la capocciata prepotente di Amauri, che segna il 2-1, prima di uscire, per un acciacco al nervo sciatico. L'Ajax é generoso e arrembante, più di Suarez (che si fa ammonire e diffidato salterà il ritorno) é pericoloso De Jong che sfiora il pari due volte, con un destro bellissimo dalla grande distanza colpendo un palo clamoroso, a Buffon battuto e con un altro destro potente al volo a centroarea. Ma la Juve tiene anche in 10 uomini, quando nel recupero viene espulso in modo esagerato Salihamidzic.

mercoledì 17 febbraio 2010

Canada, Russia e Finlandia non steccano la prima!

Canada, Russia e Finlandia imitano gli Usa e vincono agevolmente all'esordio.

In un tripudio di bandiere a foglia d'acero, i padroni di casa, dopo un primo tempo finito 0-0, la mettono sul piano fisico e cominciano a pattinare sul serio, finisce 8-0 con tripletta di Iginla e il figlio del calzolaio napoletano di Montreal, il grande Roberto Luongo, festeggia con uno shootout.

Una super Russia non può far di meno dei grandi rivali canadesi e ne fa otto (a due) contro la Lettonia.

La Finlandia soffre un po' contro la Bielorussia, la differenza la fa la superiorità numerica (2-0 nel primo periodo, con i gol di Jokinen e Hagman, 17 a 2 il parziale dei tiri), poi Kostitsyn segna in apertura di secondo periodo, ma i bielorussi non sono altrettanto efficaci nelle due superiorità (Salei non sta in piedi) e i finnici ristabilscono le distanze ancora con Hagman (rete stupenda), Filppula ad inizio di terzo e ancora in in power play di Jarko Ruuttu sul tiro numero 43 (a 6!), finisce 5-1.

martedì 16 febbraio 2010

Partita l'Olimpiade dell'Hockey su ghiaccio, Usa-Svizzera 3-1

Facile vittoria del Team Usa contro la Svizzera nella gara inaugurale del 22° Torneo Olimpico di Hockey su ghiaccio (la prima edizione si svolse ad Anversa nei Giochi estivi del 1920, in anticipo sulla prima Olimpiade invernale).

Anche se con un solo allenamento alle spalle rispetto al lungo camp di Winnipeg e alle due amichevoli (1-2 all’overtime e 6-2 contro la Bielorussia) degli avversari, i giovani americani guidati dal ticket dei Toronto Maple Leafs - Ron Wilson sulla panca e Brian Burke dietro la scrivania - si dimostrano più forti e spietati degli elvetici (che pagano care alcune disattenzioni difensive) e più pericolosi in tutte le linee in attacco. Se lo spettacolo viene da Kane e soprattutto dall’imprendibile Parise, le prime due reti sono infatti prodezze individuali della coppia Ryan-Backes e la terza di Malone in superiorità numerica, mentre la prima linea si dimostra solida e tosta.

Al “Canada Hockey Place” (come è pomposamente ribattezzata la "General Motors Place" casa dei Vancouver Canucks), gli Usa iniziano con le linee d’attacco Langenbrunner-Kesler-Brown, Kane-Stastny-Parise, Kessel-Pavelsky-Malone, Ryan-Callahan-Backes, mentre la Svizzera risponde con Paterlini-Pluss-Rutheman, Wick-Jeannin-Lemm, Sprunger-Sannitz-Domenichelli, Monnet-Ambuhl-Deruns.
In porta sfida a distanza tra i quasi omonimi Miller e Hiller, in difesa Suter-Rafalski, Johnson-Whitney, Johnson-Orpik da una parte, Streit-Weber, Blindenbacher-Sbisa, Seger-Furrer, Diaz-Von Gunten dall'altra.

Dopo 19 minuti in cui l’emozione e la pressione regnano sovrane, l’equilibrio è rotto da un bolide di Ryan, che sfrutta al meglio la mancata liberazione di Pluss e colpisce gli svizzeri, fin lì pericolosi con Domenichelli e Ambuhl, come un fulmine a ciel sereno.
Anche la seconda rete, quando ancora non sono trascorsi 6 minuti dal primo intervallo, nasce da un errore svizzero (Ruthemann sotto porta) e da un contropiede micidiale e devastante di Backes che si beve Weber e supera Hiller, nell’occasione un po’ passivo nel lasciarsi superare in back-hand.
La terza rete giunge 2 minuti dopo in superiorità numerica (espulso Sannitz che ferma una pericolosa incursione di Parise) con Malone abile a sfruttare il lavoro di Pavelsky sotto porta.

Gli Usa a questo punto rallentano il ritmo e si addormentano un po’ (consentendomi di gustare la doppietta decisiva di Rooney nel 2-3 del Manchester United sul Milan negli ottavi di Champions), la Svizzera prende coraggio e nei primi dieci minuti del terzo periodo domina e crea almeno cinque occasioni da rete, fino al gollonzo di Wick il cui disco percorre tutto il gambale e i pantaloni di Miller e finisce in porta. Allora gli americani riprendono a caricare e pattinare, il gran tiro di Domenichelli sfiora la rete e aumenta i rimpianti, ma Parise e Brown rispondono a tono, Callahan con Backes vanno vicini alla rete (Streit recupera alla grande e impedisce l’assist finale), Pavelsky e Drury producono gli ultimi brividi prima della sirena finale.

lunedì 15 febbraio 2010

Immobile e Yago gemelli del gol, al Viareggio secondo trionfo consecutivo della Juve Primavera

Nonostante un virus che mi mette ko e mi costringe a casa, mi gusto la finale del Viareggio, dove la Juve arriva dopo un percorso trionfale costellato da sette vittorie, diciassette gol fatti e uno solo subito, quattro shootout di Pinsoglio e una semifinale vinta non senza qualche affanno, visto che il numero uno bianconero (miglior portiere dell’edizione) ferma per ben tre volte gli avanti dell'Atalanta lanciati a rete ma con i gemelli del gol Yago-Immobile che timbrano il cartellino.

E’ proprio la coppia delle meraviglie Immobile-Yago regala il secondo Viareggio consecutivo, settimo in totale, con il centravanti che si regala una tripletta e s’aggiudica il premio per il miglior goleador del torneo e di sempre (10 reti non le aveva mai fatte nessuno, in totale sono quattrordici) e di miglior giocatore (Golden boy).

La Juve, guidata dal bravissimo Luciano Bruni (che due Viareggio li aveva già vinti con la maglia della Fiorentina) e forte di un numeroso manipolo di ragazzi del 90’, alcuni con già alle spalle esperienze importanti in prima squadra (Immobile Esposito l’anno scorso, Marrone e Giandomenico nel campionato in corso, come Yago nel Bari) vince 4-2 dopo che al ventesimo della ripresa aveva chiuso la pratica portandosi sul 4-0.

Nel primo un rigore di Immobile procurato da Yago, abile a sfruttare un’incertezza del portiere Addario, sancisce la superiorità dei bianconeri vicini al gol con Esposito e lo stesso Immobile prima e con Belcastro e Marrone poi.
Le sovrapposizioni di Bamba ed Esposito sulla destra, la regia di Marrone, l'eleganza e la potenza di Giandonato, i guizzi di Belcastro, oltre ai fenomenali Immobile e Yago, sono garanzia del successo, anche se l'Empoli non sta certo a guardare, con un gran sinistro di Guitto che finisce sul palo e con il centravanti Dumitru stoppato in uscita disperata dall'ottimo Pinsoglio.

Nella seconda frazione, il raddoppio arriva su un'azione fotocopia del primo gol sfruttata direttamente da Immobile dopo che Addario respinge sui suoi piedi un cross dalla destra di Esposito, poi magistrale punizione di Yago dai trenta metri all’incrocio dei pali e quindi ancora Immobile da posizione defilata, su punizione di Yago ed ennesima incertezza di Addario che nel giorno del suo diciannovesimo compleanno, non ripete i miracoli sui rigori contro Roma (negli ottavi) e la sorprendente Rappresentativa di Serie D in semifinale.
A questo punto la Juve si rilassa un po’, entra Boniperti (ragazzo rapido e tecnico, non solo nipote d’arte), arrivano due gol di testa (Tognarelli e Tonelli) di un Empoli mai domo e il trionfo finale e meritato, con capitan Marrone che alza la coppa Carnevale 2010, anche in ricordo di Riccardo Neri e Alessio Ferramosca, i due giovani morti a Vinovo in circostanza tragiche nel dicembre 2006.

domenica 14 febbraio 2010

La Juve vince grazie a Del Piero e Checco Zalone!

Sul 2-2, ecco la telecronaca di Checco Zalone "C'è Del Piero nell'area avversaria, ma inciampa da solo, succede che vuoi, tanto l'arbitro ne ero sicuro, ha fischiato il rigore per noi. Noi juventini siamo piccoli eroi, gli unici martiri di capri espiatoi e voi siete gelosi, siete genti invidiosi, di una squadra gloriosi come noi.."

Ma nessuna paura, per una volta, dopo che siamo stati massacrati dagli arbitri, anche un piccolo aiutino ci sta benissimo. E chi grida allo scandalo, si vada a vedere il rigore non fischiato a Nesta dopo la trattenuta macroscopica su Di Natale venerdì, o il gol regolarissimo annullato al Cagliari a San Siro domenica contro l'Inter, tanto per citare solo gli ultimi episodi favorevoli alle milanesi (per i neroazzurri ci vorrebbe un'enciclopedia per raccontare tutti i regali di questi ultimi tempi).

La Juve ha meritato la vittoria, bisogna dirlo, messa in discussione solo da un primo tempo come sempre sotto tono (che comunque ho visto a sprazzi, preferendo i carri di Carnevale) e da un Buffon che dovrebbe vergognarsi, oltre che per la triplice bestemmia, per i due gol regalati, il secondo davvero ridicolo.

Dopo il gol di Rossi (che aveva in precedenza colpito un palo clamoroso con un siluro dalla distanza) con un tiro al rallentatore al 16' del primo tempo, pareggia Amauri con imperioso stacco di testa su grande azione, doppio dribbling e cross perfetto di Caceres sulla destra (bravo nell'occasione anche il raccattapalle a velocizzare il recupero della sfera).
Nella seconda frazione, Del Piero realizza un gol capolavoro su una carezza di tacco, meravigliosa, dolcissima di Diego28 e, dopo il pareggio immediato di Rossi con Buffon che non trattiene il cross di Sculli e concede il più facile dei tap-in a Rossi, ancora Del Piero si procura il rigore che trasforma con autorevolezza.

Bene il risultato, non la prestazione specie in difesa dove Zebina ha sbagliato molto, Legrottaglie era spesso in affanno su Suazo e Chielline e De Ceglie hanno avuto problemi di posizione, ma se cresce l'autostima, come dice Zac, speriamo crescano anche le vittorie, come aveva predetto Diego28 sabato, sicuro che i cambiamenti, le discussioni e il lavoro alla terza gara col nuovo tecnico avrebbero pagato.

sabato 13 febbraio 2010

Con due shootout di Adam Russo l'Italia batte Austria e Francia e vince l'Euro Ice Hockey

La Nazionale Azzurra vince l’Euro Challenge ad Asiago superando nella terza ed ultima giornata del torneo la Francia e si vendica in parte della doppia sconfitta dei Mondiali canadesi del 2008, che ci costò la retrocessione nel Gruppo B.

Già ieri l’Italia, seppur sottotono, si era confermata squadra tosta.
Certo l’Austria era priva di alcuni fra i giocatori migliori, come la superstar NHL d’origine ceca Thomas Vanek (Buffalo), Michael Grabner e Thomas Pock, ma anche gli azzurri potevano lamentare qualche defezioni e per di più lasciavano a riposo i vecchietti Ramoser e Porco, sostituiti rispettivamente da Luca Felicetti e Matteo Tessari; dopo un primo periodo a gran ritmo sostanzialmente equilibrato, i fratelli Thomas (che gioca nel Lulea, dopo i 23 gol dell’anno scorso nel Villach) e Micheal Raffl (25 reti quest’anno nella squadra carinziana) mettevano a dura prova insieme a Roland Kaspitz la difesa italiana, ma trovavano un muro nel sicuro e preciso Adam Russo, mentre solo la prima linea ed in particolare Ansoldi creava qualche grattacapo; nel terzo periodo la superiorità avversaria si manifestava nelle tante (troppe) superiorità numeriche che però non venivano concretizzate e ai rigori Egger portava a casa la vittoria.

Nel match odierno, parte forte la Francia nel primo periodo, costringendo spesso gli azzurri nel loro terzo. Ma la sicurezza di Adam Russo, confermato a difesa della gabbia dopo la grande prestazione di ieri e l'ottima difesa complessiva fermano la pressione francese. La gara prende invece una piega favorevole alla nostra Nazionale quando prima Gallace al 13'08" e poi Ansoldi (su assist di Ramoser)al 14'01" sfruttano una doppia superiorità numerica fischiata per ritardo del gioco.

Nel secondo tempo la Francia ripropone la propria pressione offensiva, ma gli azzurri si difendono con ordine e avrebbero anche in contropiede le occasioni per triplicare il vantaggio ma non le sfruttano. Le penalità, poi, condizionano il resto del periodo: Gallace riceve 10 minuti per proteste, Roland Ramoser 5 + 20 per cattiva condotta con successiva espulsione del capitano.

Il terzo periodo prosegue sulla falsariga del secondo, con la pressione francese per recuperare, ma le penalità dei nostri avversari ci agevolano ed il risultato non cambia. L’Italia torna a vincere l’Euro Ice Hockey Challenge dopo l’edizione francese del 2007.

Adam Russo é eletto miglior portiere del torneo e Giulio Scandella miglior attaccante.

venerdì 12 febbraio 2010

Muore Kumaritashvili, Rai Sport Più si dimentica dei rigori di Italia-Austria di hockey

Se non più tardi di ieri, avevo elogiato il servizio che Rai Sport Più sta dando all'hockey, questa sera si é sfiorato il ridicolo, anche se nel contesto della ferale notizia della morte dello slittinista georgiano Nodar Kumaritashvili alle Olimpiadi di Vancouver, questo episodio passa decisamente in secondo piano.

Dopo tre periodi di Italia-Austria, seconda gara valevole per l'Euro Ice Hockey Challenge, terminata 0-0 e senza supplementari per via di un problema al ghiaccio, con tutto il tempo per tagliare una parte della gara e trasmettere i rigori, mentre é preannunciata con largo anticipo la Conferenza stampa (poi rivelatasi del tutto inutile, del resto neppure Sky la dà in diretta) a Vancouver del Presidente Rogge, cosa ci combinano i geni della Rai? Sul primo rigore (che sarà decisivo) di Egger, interrompono la registrata e passano alle immagini da Vancouver (con in mezzo le parole inutili di un paio di commentatori dallo studio).

Poi dopo la Conferenza stampa che non comunica niente (della tragica morte già si sapeva, ma non viene detto nulla a proposito della cerimonia inaugurale), la Rai trasmette una serie di spot e passa ad una edizione di Sabato Sprint su Milan-Udinese (finita 3-2) di cui si sa già tutto, che tra l'altro inizia con la perla di Sabrina Gandolfi ("iniziare un'Olimpiade con una morte, non é bello"), mah.

Poi, dopo qualche minuto, bontà sua, la Rai si scusa con una dida che comunica la vittoria 1-0 dell'Italia ai rigori. No, cara Rai, così non si fa!

giovedì 11 febbraio 2010

Bella Italia e 4-1 all'Ucraina all'Euro Ice Hockey

Bella vittoria a Pergine dell’Italia che supera nella prima partita dell’Euro Ice Hockye Challange l’Ucraina per 4-1.

Priva di elementi importanti come Tragust e Signoretti impegnati nei rispettivi campionati in Germania e Svizzera, di Helfer influenzato, De Bettin e Anthony Aquino per problemi fisici, Trevor Johnson per problemi personali, Rick Cornacchia schiera in attacco la tradizionale prima linea Ramoser-Ansoldi-Fontanive, con Scandella-Egger e Iannone in seconda, Parco-Pittis-Souza in terza e Margoni, Pichler, De Toni e Zisser a ruotare in quarta, mentre in difesa Plastino all’esordio (positivo) è in linea con De Marchi, Strazzabosco con Borgatelli, Gallace con Gruber.

Nel primo periodo le squadre si studiano fino al gol di Souza all’11 – abile a deviare in back end la conclusione dalla blu di Plastino (forse il tocco finale è di Parco) – e all’immediato e fortunoso pareggio ucraino dopo solo un minuto.

Nel secondo tempo sale in cattedra Giulio Scandella, al rientro in nazionale dopo l’infortunio che lo ha costretto a quattro mesi e mezzo di inattività (frattura del perone e rottura dei legamenti, dopo esser finito contro la balaustra per uno sgambetto di un avversario) e sole sette partite condite da due assist nel Rogle in Svezia; il numero 10 s’invola veloce e potente sulla destra per due volte in pochi minuti e prima all’1’22” assiste Iannone il cui tiro in porta, deviato dal portiere, è ribattuto in rete da Egger, poi al 2’ con una splendida serpentina serve al bacio Pittis che libera un fendente con la stecca mancina che finisce nell’angolino; completa l’opera Parco che al 10’ con uno slap potente e preciso conclude una triangolazione con Souza.

Nell’intervallo Rai Sport Più, il cui contributo all’hockey italiano è non solo encomiabile ma di grande qualità, ci fa rivivere le emozioni del Mondiale Gruppo B vinto nell’aprile scorso in Polonia, con le straordinarie parate di Tragust e i gol indimenticabili di Ramoser contro la Polonia il 16 aprile (doppietta, il primo gol un diagonale stupefacente dalla destra che finisce nell’angolino opposto) nel 4-2 e il gol con la deviazione dall’alto al basso nel 2-0 contro l’Ucraina e in entrambi i casi il gol in empty net di Fontanive.

Nel terzo periodo, la coppia De Marchi-Plastino e compagni fanno bella guardia nel 5 contro 3 d’inizio periodo (fuori Scandella e Strazzabosco), Bellissimo si conferma un muro e la partita si trascina fino alla fine con poche emozioni.
Domani alle 21 seconda gara contro l’Austria, su Rai Sport Più e con la telecronaca del sempre bravissimo Stefano Bizzotto.

martedì 9 febbraio 2010

La pagella del primo quadrimestre


Buffon 6 di stima
Chimenti S.V.
Manninger 6 Normale
Càceres 6,5 Promettente, veloce
Cannavaro 5 In declino
Chiellini 6,5 Bene, ma in calo
De Ceglie 6,5 Discreto
Grosso 3 Imbarazzante
Grygera 5 Insufficiente
Legrottaglie 6 Sufficiente
Zebina 5 Basta!
Candreva 5,5 Colpevole sul gol contro la Roma
Camoranesi 5,5 Troppi infortuni, corre poco
Diego Ribas da Cunha 6,5 Fede, speranza e assist
Giovinco 5,5 Gli manca la forza fisica e la continuità
Marchisio 6 La perla contro l'Inter vale la sufficienza
Melo 5 Per quanto pagato e perché vuole sempre fare il duro
Poulsen 5 Non é da Juve
Salihamidzic 6,5 Garanzia
Sissoko 6,5 Come Chiellini, ma in crescita
Amauri 4 Non è più lui
Del Piero 5 Insufficiente
Paolucci 5 Non per colpa sua
Iaquinta 6 Decisivo ma troppo assente
Trezeguet 6 Per i gol, non per le prestazioni
Immobile, Marrone e Giandonato 6 Quei bravi ragazzi!

domenica 7 febbraio 2010

A Livorno 1-1. C'era una volta la Juve...


Basta, hanno vinto loro, Blanc, Secco e Bettega, Lippi e Zaccheroni, ma anche Grosso e Felipe Melo, Cannavaro e Amauri; non se ne può più, vedetela voi questa Juve, io ne ho abbastanza di perdere tempo prezioso, meglio un buon libro al sabato sera o una domenica all’aria aperta, al massimo vedrò qualche posticipo serale, giusto perché di lunedì si va al lavoro.

Ma chi può sopportare spettacoli come quelli di Livorno, un primo tempo vergognoso senza tiri a rete, a parte un cross sbagliato di Caceres finito tra le braccia di Rubinho all’inizio, una specie di punizione e un tiraccio alto di Del Piero e il gol sull’unico schema che funziona, il cross di Diego per la testa di una torre, questa volta Legrottaglie, ma soprattutto il gol subito da “oggi le comiche", il solito Grosso che perde sciaguratamente palla a metà campo, cross dalla destra di Pulzetti e poi dalla sinistra di Vitale per la testa di Filippini – in uno dei rari momenti in cui non era per terra – 168 centimetri in mezzo ai corazzieri juventini.

Nel secondo tempo sempre la stessa solfa, errori su errori, gioco scadente, due sole azioni degne di nota, assolo di Diego per il tiro di Candreva e iniziativa di Del Piero sulla linea di fondo, per il resto niente.

In attacco, Amauri non guarda mai la porta e ha la mobilità di un elefante, Del Piero è impalpabile; a centrocampo, Felipe Melo pensa solo a fare il duro ma non costruisce nulla, Candreva è inutile; sulle fasce Caceres è fuori ruolo e Grosso è fuori sport, farebbe la riserva nel Real Vidigulfo; in difesa, lasciamo perdere.

Un capitolo a parte merita l’arbitro Rocchi. Uno così scarso avrebbe meritato la presenza di Mourinho.
Ma ve lo immaginate lo Special One a commentare il fallo di Lucarelli su Caceres sull’azione del primo gol del Livorno? O il secondo giallo che costa l’espulsione a Melo, assolutamente ridicolo, tocca appena Diniz ma giusto perché era lì e non poteva smaterializzarsi? O l’interruzione su un percussione di Melo, solo perché Filippini si butta pancia a terra verso il pallone? O la mancata concessione di un rigore su Diego? O i falli su Del Piero e Diego? O la tolleranza per le pantomime dei giocatori amaranto?

Ecco il vero rimpianto della serata. Mi sono mancate le scenate di Mou e ho dovuto sorbirmi la faccia triste di Zac.
Il futuro, é nebbia.

venerdì 5 febbraio 2010

Il Milano Rossoblu non é la Juve, continua a vincere!

La solita nevicata milanese del venerdì pomeriggio questa volta non mi blocca a casa, tanto più che all'Agorà mi aspetta il grande LK, che da Toronto si é trasferito a Milano, proprio nel momento in cui il 44 faceva il percorso inverso(entrambi sono rossoneri), misteri della vita!

E mai scelta fu più propizia, visto che il Milano Rossoblu batte il Merano 2-1, sotto gli occhi del tifoso Beppe Bergomi (che senza Caressa é un'altra persona e porta pure bene), testimonial della campagna “Datti all’Hockey” e già alla conferenza stampa di presentazione della squadra d'inizio stagione, che ha ricevuto dalle mani di Onorato Arisi la maglia ufficiale dell’HMR scodellando l’ingaggio iniziale.


Il match inizia su buoni ritmi e la prima occasione per i rossoblu è un tiro di DeFrenza respinto da Baur. Con le squadre in 4 contro 4, le penalità a Migliore e Huber precedono all'8.22 un improvviso blackout elettrico che costringe l’incontro ad una pausa (mai vista prima in dieci anni di hockey) di una decina di minuti.



Alla ripresa del gioco, è Lyness a farsi pericoloso dalla blu con una conclusione che termina nella pinza di Della Bella. La successiva superiorità numerica del Milano produce un rovescio di Tomasello parato da Baur, preludio al gol che arriva al 14.41 firmato proprio dal 34 rossoblu, lesto sottoporta ad insaccare l’assist di DeFrenza. Nel finale del drittel, i ragazzi di Pajic usufruiscono di una prolungata superiorità numerica (fuori l'ex Mitterer e Rizzi) sfiorando il raddoppio più volte in particolare con Sotlar dalla blu e con Tomasello da distanza ravvicinata, un autentico tiro a segno che si conclude con ben sedici parate di Baur, alcune anche in serie.

Il ritmo di gioco si mantiene alto anche ad inizio secondo periodo dove Della Bella si dimostra un vero e proprio muro. Se infatti da principio é il Milano a tentare la via della rete con De Frenza, la frazione é poi tutta meranese, con il goalie rossoblu impeccabile in rapida successione sui tentativi di Moren, Rizzi e Romano, Virta e Oberdorfer. Al 30.37 doppia superiorità numerica per il Merano, ma gli ospiti si trovano la porta sbarrata da Della Bella e dalla grinta dei rossoblu. Superata l’inferiorità, il portiere milanese è ancora una volta bravissimo sul tiro a colpo sicuro di Rizzi. I ragazzi di Pajic si fanno vedere nuovamente in fase offensiva con un diagonale di Vodolazkis neutralizzato dalla pinza di Baur. Sul finire del periodo, è il Milano a spingere e i rossoblu passano ancora al 38.31 con Caletti che finalizza una splendida triangolazione in power-play iniziata da Sotlar e proseguita con l'assist smarcante di Tomasello (ennesimo punto a referto per lui in questa fase della stagione). Al 39.51 è un’invenzione di Hilden, bravo a saltare Betti e a trovare l’angolino, a riaprire il match dimezzando le distanze.

Il terzo periodo si apre con due superiorità numeriche per gli ospiti, ma Della Bella non si lascia sorprendere da Hilden e Virta. La situazione si ribalta al 47.17 con i rossoblu che possono contare su due uomini in più di movimento. Il disco giusto capita sulla stecca DeFrenza, ma il numero 11 non trova clamorosamente il tempo per battere a rete. Fasi cruciali del match con gli ospiti che cercano il pareggio, ma il Milano difende il vantaggio con le unghie.
Della Bella, prima blocca un gran tiro ravvicinato di Rizzi, poi in due tempi ferma la pericolosa incursione di Belcastro e poi tanti altri interventi in sicurezza dell’MVP della partita e dell’intera stagione rossoblù.

Al 59.18, il Merano gioca l’ultima carta togliendo Baur, ma non c’è nulla da fare. La sirena finale sancisce la vittoria tanto sofferta quanto importante del Milano, che ora andrà a Caldaro a giocarsi la terza piazza, dopo aver superato proprio i lucci grazie alla loro contemporanea sconfitta in Gardena.

Felice della vittoria e della partita avvincente come tutto sommato questa serie A2, me ne torno a casa, immerso nei miei pensieri e nei miei ricordi, San Siro mi ricorda l'Eishalle e Viale Caprilli al buio, mi sembra quasi Karteminde.