sabato 29 ottobre 2011

Inter 1 - Juve 2 e la teoria negazionista. Il rigore non c'era. Ma neanche Facchetti telefonava agli arbitri e Giuda non ha tradito Gesù!

Il rigore su Marchisio non c'era assolutamente (e neppure la conseguente espulsione di Castellazzi), aveva già tirato (mai sentita prima in 150 anni di calcio) in realtà era evidente il pallonetto e la palla era ancora in gioco. Matri fermato in fuorigioco inesistente mentre é lanciato solo verso l'area, niente calcio d'angolo sulla deviazione di piede di Castellazzi su tiro di Estigarribia, niente falli subiti da Vidal e soci, ma 5 ammoniti juventini a zero! Ma la storia é nota...

B.anda B.assotti Inter tenta ma non ruba il campionato, per la B.asta aspettare, B.uona notte!

Quanto si gode stasera, JUVE batte INTER 2-1 a San Siro con pieno merito! E l'Inter, sia chiaro, parlo seriamente, ha fatto una grande partita, ma la Juve é stata superiore, nel gioco, nella corsa, nelle occasioni da rete, nei gol, in tutto.

Matri spreca all'inizio due grandi opportunità, fallisce anche la terza dopo una splendida triangolazione con Liechsteiner, ma piomba Vucinic e scaraventa in rete il gol del vantaggio. Maicon riporta la gara in parità con l'aiuto di una fortunosa deviazione di Bonucci, Pazzini centra la travesa su cross del solito Maicon, ma Marchisio é in agguato e concretizza una splendida azione iniziata da destra dal solito turbo svizzero, proseguita da Vucinic e rifinita da Matri (con un uno-due di rara bellezza), prezioso uomo assist.
La Juve a questo punto domina, Matri é fermato in un inesistente fuorigioco solo in campo aperto, Marchisio si vede negare un rigore pazzesco e si chiude il primo tempo.

Grande equilibrio nei secondi 45' di gioco, Juve soffre un po' ma é l'unica ad andare vicino al gol, Vucinic, Estigarribia e Del Piero (che cicca di destro) sbagliano clamorosamente ma ormai è game over, Juve in paradiso!

martedì 25 ottobre 2011

Juve - Fiorentina 2-1, Matri s3pitoso, 3 gol in 3 giornii!

Una Juve indecifrabile deve vincere due volte una partita letteralmente dominata nel primo tempo - complice una Fiorentina disarmata e disarmante e una valanga di occasioni buttate nel cesso - abbandonata nei primi quindici minuti del secondo tempo e ripresa per i capelli con il solito Matri, migliore in campo una spanna sopra tutti.

Schierata con il 4-3-3 perché ormai si è capito che dell'energia, dell'aggressività e della tecnica di Vidal non si può fare a meno, Conte è costretto a mandare Vicinic sulla sinistra. Il montenegrino è un vero mistero della fede, per me trattasi di autentico bluff, molle come un fico, lezioso come un vecchio saggio con la pipa in bocca, un giocatore in vestaglia e ciabatte (definizione azzeccata di Caressa), per altri é un super, ma i giudizi sono divergenti anche sulle sue prestazioni, a parer mio e di Giorgio Porrà oggi (come spesso capita) indolente e insufficiente, per il venerabile Boban e altri ottimo.

In realtà Vucinic é l'emblema di questa Juve del "vorrei ma non posso", tambureggiante ma evanescente, dominante nel gioco ma non nel tabellino, ricca di fraseggi ma povera di gol. Due sono i punti fermi: Pirlo a centrocampo detta i tempi a suo piacimento, Matri è il perno del gioco d'attacco, la boa che si muove, uomo assist (due volte smarca davanti alla porta Pepe, che spreca malamente), terminale sui cross dalle fasce dello stesso Pepe e Liechsteiner o sulle verticalizzazioni del trio Pirlo-Marchisio-Vidal.

Il primo tempo é tutto un fiorire di occasioni da rete, Vucinic ne fallisce tre (una a tu per tu con Boruc dopo un uno-due con Vidal, due con tiri deboli e telefonati), Marchisio é pericoloso da lontano, Matri da vicino, ma senza la papera del portiere polacco che non trattiene un tiretto di Vidal su corner di Pirlo, Bonucci e la Juve sarebbero rimasti all'asciutto.

Nel secondo tempo la viola si traveste di rosa juventus e raggiunge il pari con una perla di Jovetic (tiro d'effetto da fuori area su combinazione Gilardino-Vargas), ma Pepe è caparbio e Matri non perdona. Così la Juve porta a casa tre punti e si riprende, almeno per un giorno, la testa della classifica.

sabato 22 ottobre 2011

Juve - Genoa 2-2, sic transit gloria mundi!

Doppio Matri non basta in casa contro il Genoa, Juve raggiunta due volte prima dal solito Rossi (nome garanzia di sfiga), poi nel finale da Caracciolo quando la partita sembrava già vinta.

Squadra molle come Krasic (entrato da poco) che perde la palla che dà il là alla rimonta del Grifone, fisicamente in calo, difesa inguardabile con Chiellini imbarazzante e Bonucci scarso come sempre - i gol subiti sono colpa loro - Marchisio inesistente come Vucinic, Juve solo Pirlo e Matri (pericoloso più volte e splendido nei due gol), ma gli altri sono scarsi, possibile che nessuno se ne accorga?

Del Piero gioca solo nel recupero, quando ormai è già finita.

giovedì 20 ottobre 2011

Caro Tuttosport, tutti vogliono Del Piero, ma nessuno se lo piglia! Storia di un fenomeno vero.

Voglio tornare per una volta sui miei passi, non solo per non apparire ingeneroso nel liquidare con un solo post il grande campione e il grande uomo Del Piero, ma anche per chiarire e precisare alcuni aspetti di una storia ventennale e di una carriera fantastica ed esemplare da tutti i punti di vista.

Premessa: Ogni aggettivo nei confronti del capitano è riduttivo, il cuore, l'anima, la memoria di ogni bianconero è piena di Alex, delle sue magie, dei gol alla Del Piero, da Dortmund a Madrid, dalla Champions all'intercontinentale (quella vera, non dei Campioni del Congo), le prodezza della storica rimonta contro la Fiorentina, di tante vittorie contro contro Inter, Milan, avversari italiani e mondiali.

Constatazione: l'infortunio di Udine è stato lo spartiacque del prodigioso cammino di Alex, un declino lento e inesorabile diverso da tutti gli inevitabili declini sportivi; non è più stato quel meraviglioso, inimitabile pedatore e predatore delle aree avversarie, ma neppure un giocatore né inutile né tanto meno banale, tanto è vero che ha vinto altri scudetti (senza dimenticare il periodo sfortunato di Ancelotti), il Mondiale, ha continuato a segnare, capocannoniere in B e in A in due anni consecutivi, ha gonfiato spesso e comunque le reti ed è tuttora, a 37 anni suonati, un buon giocatore. Un buon giocatore, questo è il punto, ma non più un fuoriclasse, da molti anni, tanto che fin dall'anno della B, non ha mai avuto né offerte concrete, né un mercato reale. Insomma tutti lo vogliono (a parole), come titola pomposamente oggi Tuttosport, ma nessuno se lo piglia. Perché? Semplice, è uno che potrebbe fare la fine di Baggio (al Bologna, al Brescia) o di Mancini (in Inghilterra) o di Beckham (a Los Angeles), ma che non ha nessuna voglia (forse giustamente) di fare la fine di Baggio, Mancini o Beckham. Anche perché ama troppo la Juve. Ricambiato.

Conclusione: per questioni anagrafiche, non è più abbastanza bravo per fare la differenza, ma è troppo bravo ancora per fare il comprimario. Paradossalmente, se fosse meno bravo, potrebbe restare fino a 40 anni, non disturberebbe nessuno, anzi darebbe una mano, ma così destabilizza la squadra e non le consente di proiettarla nel futuro. Ecco perchè, a malincuore, ha ragione il Presidente Agnelli.

martedì 18 ottobre 2011

Ultima stagione di Del Piero? Complimenti Presidente Agnelli, meglio tardi che mai!

Non m'interessa essere una voce fuori dal coro degli adoratori oltre ogni limite della leggenda bianconera, perché di leggenda si tratta, questo lo riconosco e lo sottoscrivo.

Ma le leggende sono parte del passato, proprio come il mito Alex, il mio Presidente ed io siamo proiettati nel futuro. Dunque bravo Presidente, ancora una volta ha il mio appoggio.

Del resto, chi mi conosce sa che da anni vado a ripetere che la Juve tornerà a vincere lo scudetto, l'anno in cui non ci sarà più Del Piero. Avete capito bene, quest'anno no, con gli scarti di Marotta non si va lontano, ma l'anno prossimo, senza il solito condizionante capitano, che da un po' di anni più che la porta prende i pali (vedi Chievo, ma tornando indietro Napoli e tanti altri legni), sarà l'anno buono.

Ricapitolando, basta Del Piero, lasciamolo nella storia, grande ed inimitabile bandiera, da onorare e venerare, ma aria nuova e nuovi fuoriclasse. Come Del Piero sarà impossibile, ma evitiamo almeno sbiadite imitazioni alla Vucinic.

domenica 2 ottobre 2011

Juve e Vucinic lungo coitus (non interruptus), alla fine Marchisio tromba due volte il Milan!

La Juve domina in lungo (soprattutto) e in largo, nel primo tempo dà spettacolo, Vucinic predica calcio, ha tre occasioni da rete, colpisce una traversa clamorosa con un delizioso pallonetto, anche Marchisio va vicino al gol, ma Krasic è un fantasma, sembra Massimo Mauro quando (non) giocava o quando spara minchiate (grande Allegri che lo zittisce nel post gara).

Nel secondo tempo Vucinic è sempre il solito, con un bel tiro a giro va ancora vicino al gol, ma proprio non la mette. Come Bonucci da solo in area, come Vidal che spara sempre alto. La Juve pompa, pompa, pompa, ma non ce la fa mai. Fino a quando il tourbillon diventa insostenibile per il Milan, Ibra non esiste, Seedorf e Boateng non ci sono, neppure aspirina Emanuelsson per Cassano e tachipirina Ambrosini per Nocerino aiutano, Pirlo dirige l'orchestra in modo magistrale, sale in cattedra Marchisio che prima con un doppio uno due straordinario con Vidal e Vucinic, poi con un tiraccio da fuori area (dopo l'espulsione di Boateng) complice Abbiati versione Udinese e la tentata ma non riuscita deviazione di Matri, finalmente VIENE E VAI, LO JUVENTUS STADIUM GODE, GODE E ANCORA GODE. STANOTTE E' UNA GRANDE NOTTE, DORMIRE...SARA' DURO!!!!