Non mi interessa il risultato anche se è l'unica cosa che conta alla fine, oggi la Juve vince ma soprattutto convince e a tratti diverte, scegliendo l'occasione più importante della stagione, la partita decisiva in Champions (ma ormai lo saranno tutte) e non a caso lo fa con il modulo nuovo. Sempre propositiva, spesso all'attacco ma quel che più conta con tanti uomini oltre la linea della palla, i bianconeri fanno e disfano, passando in vantaggio con la solita meravigliosa punizione di Pirlo e subendo subito il pari su corner di testa, regalato da Buffon. Prima e dopo qualche occasione da fuori con Marchisio e Tevez, ma soprattutto con l'evanescente Morata libero in area e rimontato in extremis. Secondo tempo arrembante, con tante palle gol, la più clamorosa servita su un piatto d'argento da Tevez a Vidal ormai non più spietato come una volta, puntuale la beffa dell'ennesimo gol subito (per di più viziato da fuorigioco) su palla inattiva, ma reazione veemente in cinque minuti con testata di Llorente (finalmente entrato per Morata) e guizzo in area di Pogba. Mai in reale difficoltà, la Juve nel finale spreca ancora con Vidal e poi con la coppia Llorente-Tevez, fino a quando l'argentino si procura un rigore che Vidal fallisce anche per colpa di quel fortunello di Roberto. Peccato, perché con vittoria nel prossimo turno a Malmoe e la sconfitta dei brocchi greci a Madrid, avremmo potuto essere qualificati ma forse meglio così e non fare calcoli come ci insegna il passato.
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