giovedì 28 gennaio 2010

Sconfitta 2-1 contro l'Inter e fuori anche dalla Coppa Italia, ma zitti...stanno dormendo e ronfando, rischiamo di svegliarli!

Con le ultime energie che mi sono rimaste, registro l’ennesima sconfitta, triste ma meritata, di questa stagione, ancor più amara perché avviene contro l’Inter e significa un’altra eliminazione e un altro fallimento.

E’ finita come doveva finire, il punteggio non inganni, la Juve non é mai stata realmente in partita; dopo il vantaggio gentilmente offerto da Toldo che si é lasciato passare tra le gambe un tiro non irresistibile di Diego (dopo un dribbling secco su Cambiasso), la squadra ha tenuto più per dovere che per convinzione di fronte a un Inter che, chiamata a svolgere il suo compito, l’ha svolto con la solita autorevolezza.

Schierata con un classico 4-4-2, la Juve si è arrabattata in difesa e ha fatto quello che ha potuto a centrocampo dove Sissoko vittima di un infortunio alla spalla dopo soli 4 minuti, si è spento a poco a poco, ma senza attacco – con Amauri inesistente e Diego fuori posizione – ha prodotto solo una molle punizione dello stesso 28 e un tiro di Grosso. Dall'altra parte qualche tentativo di Balotelli, un'occasione sprecata da Maicon e un possibile rigore per mani in area di Melo su cross di Thiago Motta.

L’Inter, dal canto suo, ha macinato gioco, consapevole che prima o poi avrebbe portato a casa la qualificazione. E cosi è stato nel secondo tempo, sostanzialmente un monologo a parte qualche sporadica azione bianconera che poteva trovare miglior sorte (sfortunato palo di Chiellini al 10' su cross di Diego, bel tiro in diagonale del brasiliano e gran tiro da fuori di un discreto Candreva cresciuto alla distanza), grazie alla deviazione di Lucio su una punizione di Sneijder deviata dalla barriera e da una conclusione ravvicinata di Balotelli su tiro di Motta.

Gioverebbe a qualcosa arrabbiarsi ancora una volta, sottolineare le stesse identiche cose ormai stucchevoli, proprietà assente, dirigenza immobile, mercato estivo tragico, squadra decimata dagli infortuni, allenatore sfiduciato, mercato di riparazione drammatico?
Non gioverebbe a nulla, meglio riaffermare l’amore per la maglia, l’orgoglio per un passato meraviglioso, la speranza di un futuro migliore.
Ho voglia di dormire e di ronfare, vera specialità della casa bianconera. Sono passati 39 giorni da Juve-Catania, SVEGLIA, GIU’ DALLE BRANDE!

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