La Juve del nuovo anno è stretta parente di quella del precedente, organizzata e solida ma stitica anche se si trova di fronte sempre non undici ma dodici avversari. Questa volta il killer mandato dal parente del pino è il famigerato Bergonzi, che di danni ne ha sempre prodotti in serie (basta ricordare i due rigori inesistenti contro il Napoli di tre anni fa) e anche questa volta non si esime, grazie a lui Cuadrado finisce la gara e Vucinic non può festeggiare la sontuosa partita con il sacro ma non evidentemente ancora santo rigore, ma del resto, la maglia è bianco e non rossonera!
Prima mezz'ora Juve in sofferenza, Pepe subito pericoloso (con gran tiro anche se era fuori) ma ben di più lo sono Giacomazzi e Di Michele, poi si riprende nonostante la solita sfiga d'inizio anno del Quaglia che come l'anno scorso di questi tempi si rompe qualcosa, questa volta lo zigomo e dovrà cedere il passo al molto benvoluto Borriello, l'ennesimo autentico scandalo e scarto del mitico Marotta. Per fortuna subentra Matri che invece ha il solito culo e dopo aver sprecato una discesa a rete defilata ma solitaria con un tiretto, si fa trovare pronto sulla bella accelerazione di Vucinc che spara male ma con Benassi che respinge peggio.
Altre occasioni nel secondo tempo, Matri e Marchisio vicini al gol ma non abbastanza, sale in cattedra Vucinc ma trova un gran Benassi, il Lecce spinge ma non passa nonostante le occasioni di Muriel e Pasquato, Conte ricorre nel finale alla difesa a tre e Marrone e non Pazienza sostituisce l'influenzato Pirlo.
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