martedì 2 ottobre 2012

Non è sempre...sabato, purtroppo c'è anche il martedì, Shakthar come Fiorentina, un incubo!

Diciamoci la verità, questa sera ci è andata di lusso, abbiamo portato a casa la pelle, ci hanno fatti neri, luoghi comuni che raccontano di una Juve stanca, impotente di fronte non al Barcellona o al Manchester United, ma ad una squadra normale, superiore al nome che porta ma inferiore a quello che è sembrata ieri. Chi mi segue sa che non amo lisciare il pelo a società, squadra e giocatori, come non sono neppure incline a critiche gratuite. Ho grande rispetto per questa maglia meravigliosa e adesso per questa bella squadra, plasmata da un super allenatore e capace di esprimere un bel gioco, organizzato e, quando assistito da una condizione fisica ottimale, a tratti spumeggiante e divertente. Non mi piacciono invece certi eccessi, come mandare la quarta scelta in conferenza stampa o cercare scuse addossando responsabilità al pubblico non abbastantanza presente ieri, quel pubblico fatto di gente che fa fatica ad arrivare a fine mese, non sono tutti miliardari come il signor Bonucci, che al netto del gol di ieri, tra l'altro non so quanto meriti il suo lauto stipendio. Al di là dello sfogo e ribadendo il rispetto per questa Juve, il pareggio e la qualificazione compromessa si spiegano con il valore dell'avversario, dotato di gran palleggio, tecnica e velocità, ma soprattutto freschezza, visto che in campionato sostanzialmente riposa, e nel contempo con la nostra non brillantezza, perchè due partite in tre giorni si sentono, se la prima la giochi in campionato italiano. Occorre a mio parere un turnover più spinto e in questo non capisco assolutamente le scelte di Vucinic-Matri, visto il recente rendimento di Giovinco-Quagliarella, ma anche di Vidal e Barzagli, se hai Isla-Pogba-Marrone o Lucio freschi. In più, marcare da vicino il furetto Willian poteva essere una buona idea. In ogni caso, il pareggio lampo di Bonucci su schema da calcio d'angolo calciato da Pirlo dopo il vantaggio ucraino significa un punticino, buono alla luce delle tre occasioni clamorose (due traverse) di Willian, insufficiente forse per la qualificazione ma che almeno fa morale e mantiene vive le pur flebili speranze.

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