lunedì 30 novembre 2009

De Marco dà il colpo di grazia ad una Juve moribonda!

Ancora una sconfitta, ancora 0-2, ancora un gol nel finale, ma a Cagliari la storia è ben diversa da Bordeaux e il responsabile ha un nome e cognome: Andrea De Marco (lo stesso di quel famigerato Siena-Inter, vergogna!), che evidentemente non contento dei cinque punti che ci separavano dall'Inter, non ci fischia un paio di rigori netti anzi nettissimi e ci spedisce a meno 8 punti dalla capolista, che vince ovviamente su rigore. E' proprio il caso di dire che i conti tornano e madama la marchesa, lo scontro diretto di sabato prossimo non ha più senso.
E dire che la Juve non ha affatto demeritato, un po' sonnolenta nel primo tempo ma quasi arrembante nella ripresa, contro un Cagliari che nelle ultime 6 uscite ha sempre vinto tranne che col Milan ma non è poi sembrato gran cosa.

Il primo tempo è equilibrato, con Allegri che come tutti quelli che incontrano la Juve (e non l'Inter) non ha alcuna paura, anzi è convinto di batterci - questo è il nostro problema maggiore - e dunque schiera ben quattro giocatori offensivi: Lazzari e Cossu in mezzo, dietro alle punte Jeda e Nenè.
I rossoblù sfiorano il vantaggio su punizione violenta di Conti, rimedia Buffon, che però è gravemente colpevole su un bel destro di Nenè, autore di un gollasso da fuori area con la complicità del nostro numero uno, già molto incerto in terra dei Galli.
La Juve è quella già vista contro Maccabi, Livorno, Udinese, Bordeaux ecc, lenta, imprecisa, soprattutto incapace di creare azioni da rete. Amauri è pericoloso come un'alborella in un mare di squali, Diego ha le marce basse, sugli altri, Chiellini e Sissoko esclusi, meglio stendere un velo pietoso.

Nella ripresa la squadra è molto più tonica, trascinata da un Chiello che gronda di sangue e di coraggio; Amauri segna colpendo in qualche modo a centroarea su cross di Caceres, ma la rete non è convalidata per fuorigioco, mica siamo l'Inter.
La Juve spinge forte, costringe i sardi nella propria metà campo e si affida a Capitan Del Piero, che sostituisce Marchisio e va a spalleggiare Amauri.
Proprio il brasiliano viene atterrato da Pisano in area, ma De Marco e soci vedono solo quello che vogliono vedere. Marchetti sventa la punizione tagliata di Del Piero, anche Diego è steso in area ma niente, Matri in contropiede salta facile il vecchio e stanco Canna e trafigge Buffon per il 2-0; nel finale occasionissime ancora per Alex e Diego, ma non c'è più tempo e De Marco, tutto soddisfatto, ci spedisce all'inferno.

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