Se due indizi fanno una prova, anche contro l'Inter, dopo la Lazio esclusi i primi 25' minuti, si presenta una Juve diversa dagli ultimi due anni, più calma e compassata, meno arrembante, quasi desiderosa di arrivare in primavera con maggiori energie anche per la Champions. Così il primo tempo passa quasi inosservato, all'unico pericolo causato da Nagatomo e ben sventato da Buffon, risponde solo Pogba che imbeccato da Pirlo non impensierisce sotto misura troppo Handanovic, tirando piano di sinistro anziché scaraventare a rete di potenza; per il resto poco da segnalare, a parte Vidal e il pallone sfiorato con il braccio prima di essere affossato in area e il giallo (eccessivo) a Lichtsteiner che costringe Conte a cambiarlo all'intervallo con Isla.
Nella seconda frazione l'Inter prende campo, la Juve si ritira nel suo fortino e si rende pericolosa con un diagonale di Vidal ben servito in contropiede da Tevez. A questo punto Mazzarri rischia, mette Icardi al posto di Taider arretrando a centrocampo Alvarez e la coppia argentina lo ripaga anche grazie a Chiellini che perde inopinatamente palla, così il Ricky nerazzurro serve il giustiziere juventino che batte Buffon uscito forse troppo in avanti. La reazione bianconera è veemente, Asamoah sfonda sull'out di sinistra, supera Jonathan e mette in mezzo Vidal che, come un cobra, controlla, si gira su stesso e trova l'angolino di giustezza. Gli ultimi quindici minuti sono tutti nostri, Quagliarella subentrato ad uno spento Vucinic assiste due volte Tevez, prima gran sinistro che sfiora il palo più lontano, poi cross per Vidal che incorna questa volta sul portiere sloveno e sulla ribattuta quel gran bocco di Isla spara fuori, mentre Pogba non concretizza l'ultima occasione in area. Le vertigini della Juve dunque durano solo due minuti, mentre le mie si trascinano ormai da due settimane....
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