Mentre il Paese è prigioniero di dettagli, la Juve vince il derby della non-emozione, con una capocciata di Pogba su corner di Giovinco, deviazione di testa di Bonucci e poi ancora di Tevez in (leggerissimo!) fuorigioco (ma la trattenuta di Darmian sarebbe da rigore) che finisce sul solito palo e che il francesino/francesone scaraventa finalmente in rete. La gara è tutta qui, a meno di voler considerare nel primo tempo un tiro telefonato da fuori di Pogba parato agevolmente da Padelli e l'errato passaggio di Tevez a Giovinco solo in area, che tanto avrebbe sprecato, come spreca nei secondi 45' di gioco l'assist questa volta splendido dell'Apache su azione avviata dalla stessa Formica atomica e partecipata anche da Marchisio, con un piatto sinistro molle come i fichi che quest'anno non sono riuscito a mangiare. Per il resto, poca, pochissima roba, Torino non pervenuto, che si distingue per il fallaccio (da esplusione ma punito solo con un giallo) di Immobile su Tevez, che rischia di saltare la Champions. Il fatto è che dobbiamo abituarci, se non lo si è ancora capito, a questa nuova versione della Juventus di Conte: se la prima invincibile era travolgente e la seconda strapotente, la terza è sparagnina...
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