sabato 20 marzo 2010

L’umiliazione è servita: vergogna e disperazione dopo il 4-1 del Fulham

Perdere così fa veramente male, l’unica consolazione è che la sofferenza di questa disastrosa stagione sta per finire, anche se dietro l’angolo fa capolino la mancata qualificazione alla Champions e il fallimento totale.
L’illusione dura solo 120 secondi, il tempo che impiega Trezeguet per scaraventare in rete, di sinistro, una palla difesa caparbiamente da Diego a centro area.
Con il passare dei minuti, diventa chiaro a tutti che la coppia centrale formata da Zebina e Cannavaro non può resistere agli urti, il capitano della nazionale (ormai può giocare titolare solo lì) si fa travolgere da Zamora che sigla il pareggio, poi dopo alcuni tentativi a vuoto di cinturare in area gli avversari, riesce nell’impresa di atterrare Davies lanciato a rete e lascia al 27’ in dieci i compagni.
Qui Zaccheroni fa la frittata e per inserire Grygera toglie Candreva, l’unico capace di tener palla, anziché il solito inconcludente Camoranesi.
E’ l’inizio della fine perché Chimenti ferma la successiva punizione pericolosa dello scatenato Zamora, ma non può nulla sulla deviazione - su cross dell'indisturbato Davies - ravvicinata di Gera al 37' e neppure sul rigore dell'ungherese al 1’ (sic) della ripresa, dopo il fallo di mano di Diego (tu quoque).
Zac ricorre allora alla difesa a tre, inserendo De Ceglie per Camoranesi, la squadra in effetti sale un po’ anche perché il Fulham prende fiato. Si pensa allora ai supplementari ma lo strazio ha termine prima, a otto minuti dalla fine, quando il neo entrato Dempsey inventa un pallonetto da cineteca e fredda da fuori area l’incolpevole Chimenti.
Il tempo per rimediare non c’è, ma per altre figuracce sì, Del Piero (riferisce Piccinini) protesta con l’allenatore prima di entrare, Zebina scalcia Duff e si fa espellere, non contento mostra il dito medio ai tifosi che, stranamente, si accaniscono anche su Felipe Melo, anziché applaudirlo a scena aperta per le splendide giocate a favore degli avversari.

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