giovedì 17 settembre 2009

Questione di centimetri... e di musichetta!

E' stata un po' la fotocopia della gara con la Lazio, solo che la dea bendata questa volta ci ha voltato le spalle.

Certo, come ha detto Mister Ferrara con perfetta lucidità dopo l'1-1 contro il Bordeaux (com'é lontano il 10 marzo 1985 e il 3-0 di Boniek, Briaschi e Platini), è stata una questione di centimetri, riferendosi al gol in netto fuorigioco di Plasil (me ne sono accorto subito io davanti alla tv ma era troppo sperare nel sosia di Gravesen), alla traversa di Marchisio e alla parata di Ramé sulla girata, peraltro molle come un fico, di Amauri.

Ma questa volta ha più ragione di tutti Galliani (a proposito, complimenti al Milan e al monumento Inzaghi, per lui i centimetri non valgono...), dipende anche dalla musichetta di metà settimana, che mi sono perso per via del ritardo del Frecciarossa di ritorno da Roma. Nel senso che ciò che basta nei nostri campetti non é sufficiente in Europa, soprattutto se giochi un primo tempo come quello contro Gourcuff e soci, dove il nulla ha regnato sovrano per 45 minuti.
Mi sono reso conto di quattro tiri in porta solo dopo le statistiche dell'intervallo, perché i tiri di Iaquinta, Amauri (2), Giovinco erano pericolosi come un leoncino di peluche.

Nel secondo tempo la squadra è salita di tono, creando qualcosa di più ma senza mai dare l'impressione di poter sovrastare i girondini, anzi senza alcuni interventi provvidenziali di Legrottaglie, Grosso e soprattutto Buffon, stratosferico come ai bei tempi, quasi ci lasciavamo le penne.
Non dimenticando che San Vincenzo deve ringraziare, oltre al bell'assist del Canna, anche l'esitazione della riserva di Carrasso entrato a freddo da poco.
Certo che se alla pochezza della mediana si aggiunge un attacco che spara a salve, la vita si fa dura.
A discolpa dei nostri l'assenza della stella cometa verdeoro, del dieci leggenda, del gigante maliano e del Chiello, ma anche dei soliti infortuni, vero enigma ancora insoluto. Senza quello del capitano azzurro (ko al pari di Tiago e Melo) forse le cose sarebbero andate diversamente.

Adesso il girone si complica e non resta che rituffarci nel campionato, sperando nella sesta del Ciro.

P.S.: Come volevasi dimostrare, nuova lezione di anticalcio dello 'special one' alla scuola di calcio Guardiola... ma un passo avanti è innegabile, dopo lo 0-5 dell'era Mancini!

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