domenica 12 dicembre 2010

Re Krasic manda in delirio la Juve e...Muslera, 2-1 alla Lazio!

Krasic o Muslera, a scelta, si traveste da Santa Lucia e regala al popolo bianconero una goduria immensa, erano anni che non urlavo così forte di gioia per un gol dei miei brocchetti.

Una partita all'insegna del numero 2, 2 come i fuoriclasse della Juve, Chiellini e Krasic, non a caso migliori in campo e marcatori dei gol, 2 come il minuto del vantaggio bianconero di King Kong Chiello, 2 come i secondi dalla fine al gol della vittoria di Re Krasic, 2 come il secondo posto raggiunto in classifica, 2 come le vittorie consecutive che mancavano da troppo tempo.

Per il resto, al di là di Sconcerto Sconcerti, che vede un'altra partita e pensa che la Lazio avrebbe potuto vincere oggi, é stato un dominio bianconero, se non di gioco di occasioni da rete.
Penso nel primo tempo al tiro ciccato da Quaglia su assist al bacio di Krasic, alla traversa di Aquilani con deviazione della barriera, al pallonetto della Furia serba, al tiro alla Del Piero di Marchisio, al tiro del Quaglia ribattutto dalla difesa e tanto altro ancora, nonostante un Tagliavento che fa di tutto per tentare di segarci (clamorose le sviste sui falli su Krasic e Aquilani, su un corner non dato a Grosso e su un mani sospetto in area laziale).
Per la Lazio, a parte il gol del pareggio di Zarate in mischia al 15' (dopo un'uscita a vuoto di Storari condizionato ad arte dai media nel dualismo con Buffon) e un tiro incrociato ma fuori di Floccari lanciato dall'unico errore di un ottimo Bonucci, una prestazione da "Chi l'ha visto?".

Come nel secondo tempo, con i tiri di Aquilani, di Marchisio rimpallato da Iaquinta, di Pepe più volte, di Del Piero e Iaquinta fuori e poi la punizione di Alex, procurata da super Milos che ne asfalta due, con il miracolo di Muslera nel recupero (una traiettoria così bella da quella posizione l'ho vista solo da Maradona proprio contro la Juve) che però poi non si ripete sulla devastante accelerazione di Krasic che, sulla meravigliosa imbeccata del neoentrato Sissoko, si mangia Cavanda e come con Eduardo, lo spaventa a tal punto da mandare in porta la palla.

Considerando i punti persi immeritatamente in casa contro Roma e Fiorentina, un po' di fortuna tutto sommato ci può stare!

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