Contro un Cesena incredibilmente tenace e iperdifensivo, la Juve sembra tornare quella d'antan e fatica a trovare la via della rete, soprattutto dopo che un irriconoscibile Pirlo sbaglia il secondo rigore in tre giorni (questa volta il tiro dagli undici metri finisce sul palo) per un fallo di mano al limite dell'area.
In assenza di velocità sulle fasce (Caceres fa rimpangere Liechsteiner) e di spazi in mezzo al campo per le solite triangolazioni e accelerazioni - per di più in attacco Matri disastroso e il partner montenegrino latitano - nel primo tempo, a parte un improduttivo possesso palla, resta poco da segnalare, solo un paio di incursioni di Marchisio e le zuccate di Vucinic e De Ceglie.
Nella seconda frazione di gioco continua il dominio sterile dei bianconeri - di rosa vestiti - nella metà campo avversaria, testimoniato dai tanti calci d'angolo ma dalle poche occasioni da rete, Matri in fuorigioco spara su Antonioli che salva sulla riga.
Così, non resta che sperare nei cambi e in Del Piero, che entra a venti dalla fine con Borriello dopo l'ex Giaccherini. Ma l'uomo della Provvidenza questa volta non é il capitano, che si vede respingere una meravigliosa pennellata su punizione a foglia morta dal vecchio Antonioli, ma l'ex romanista che a dicei dalla fine, su assist di Vucinic, con un secco sinistro da posizione defilata nell'area spazza via i fantasmi dei turni infrasettimanali e dei tanti, troppi pareggi, del passato.
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