La Juve domina la Lazio nel primo tempo, con un calcio scintillante, esuberante, devastante, fatto di triangolazioni, accelerazioni, tiri da tutte le parti, Quaglia da fuori trova la crapa di Marchetti, Pepe viene prima ipnotizzato da Marchetti poi si fa perdonare con una mezza rovesciata su assist regale di Pirlo.
A questo punto la Juve ha la partita in pugno ma compie l'errore imperdonabile di non metterla in ghiaccio, Vidal da 60 metri (!) e da fuori area è sfortunato, Quaglia in girata è stoppato da Marchetti, Vucinic da Diakitè, così su cross di Scaloni Mauri indovina la zuccata vincente.
Nel secondo tempo la Juve preme ma senza la necessaria forza, calma e precisione, così è decisivo chi di queste doti ha caratterizzato una carriera inimitabile, unita ad una classe che non tramonta mai: la leggenda, l'uomo della storia, il capitano, che con una punizione gioiello mi provoca la perdita della voce ma la vittoria, forse decisiva, di questa meravigliosa squadra, che ha l'unico difetto di sbagliare troppo sotto porta.
Congresso SIN presentato a Milano, fra attese e novità
5 settimane fa
Nessun commento:
Posta un commento