Agnelli e Prandelli mi hanno davvero conquistato.
Il giovane Presidente, non ancora convincente per le idee e i risultati sportivi, dimostra ogni giorno che passa grinta e decisione nel perseguire il primario obiettivo: ristabilita la verità - ovvero la clamorosa disparità di trattamento di calciopoli - si tratta ora di riscrivere i palmares, senza se e senza ma, continuando ad azzannare la preda, indipendentemente da quel che pensa e dice quel tristo pseudo-umorista suo collega interista, ormai ridotto a battute che più che ridere fanno purtroppo piangere (ma chi è il suo ghost-writer, il Mago Casanova?!).
L'esperto allenatore, con materiale umano tutto sommato modesto, sta facendo miracoli alla guida della Nazionale. Al di là della vittoria sulla Spagna (gran gol di Montolivo, poi rigore per fallo inesistente di Chiellini e trasformazione di Xabi Alonso, rete decisiva e fortunata di Aquilani nel finale), quel che colpisce sono il gioco, le scelte azzeccate e il modo gentile ma serio di fare gruppo. Del resto, uno che sopporta Cassano e Balotelli, dev'essere un uomo speciale...
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