Che pena la Juve con il Betis (neopromossa nella Liga iberica, ma contro di noi sembra il Barcellona), le parole di Conte nel post gara sono a certificare disagio e preoccupazione: "C'è molto da lavorare, ci vuole tempo, dall'oggi al domani non può cambiare tutto, non voglio illudere nessuno". Altra sofferenza in arrivo, prepariamoci popolo juventino!
Certo le giustificazioni non mancano, dopo il mercoledì delle Nazionali, il giovedì di Villar Perosa (4-1 faticoso, Beltrame pareggia al 5' della ripresa il bel gol di Pasquato nel primo tempo, ci vuole una gran botta di Iaquinta da fuori area per dare il vantaggio al 30' della ripresa, prima delle reti finali di Motta e Ziegler), la stanchezza e le gambe pesanti di un mese di tournée (esagerata) e di preparazione, le assenze di Chiellini, Vidal, Quagliarella, la rosa incompleta (in attesa di Alex e Vargas).
Ma vedere l'indolenza di Vucinic, l'abulia di Krasic, la difesa di marmo, il 4-2-4 assurdo, solo un paio di tiri in porta (di Pasquato, miglior bianconero in campo, è tutto dire) gela i facili entusiasmi (del solito Tuttosport, che vede una Juve trasformata dall'ingresso di Del Piero, un'azione pericolosa subito e poi nient'altro).
O si cambia musica (e modulo) o la stagione incomincia e finisce ad Udine...
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