mercoledì 7 aprile 2010

Moggi dopo le ultime inter-cettazioni: vedrete martedì...

L'unica nota positiva del sabato infausto di Udinese-Juventus é l'inizio della pubblicazione delle inter-cettazioni che quasi cinque anni fa, non si sa se per imperizia o per diabolico disegno, non furono valutate inter-essanti e che la difesa di Moggi ha meritoriamente recuperato.

In particolare sono due le speranze a cui aggrapparci: il fatto che ogni giorno ne esca una (prima il clima di cordialità Bergamo-Moratti e poi gli inter-essi sugli arbitri nella telefonata Facchetti-De Santis) e la battuta di questa sera di Moggi su Settegold "Vedrete martedì" (13 aprile, giorno dell'udienza del processo di Napoli).

A parte i giornalisti di Sky (ma anche Paolo Rossi) che, bontà loro, dichiarano di non appassionarsi più di tanto a questa vicenda (che invece, guarda caso, appassiona molto gli juventini, i siti internet, i giornali - Corsera compreso - le televisioni, non solo private, basti vedere Raitre), la questione é molto grave.

Ora infatti c'è la prova provata, benchè chi ha un po' di sale in zucca lo sapesse già, che anche i cosiddetti onesti facevano le stesse cose dei cosiddetti disonesti.

Del resto, persino John Elkann inter-viene bacchettando (giustamente) il vergognoso commento di Sconcerti sul Corsera di ieri che travisava la realtà e addirittura Blanc e company fanno un comunicato stampa che per una volta condivido appieno (parità di trattamento per tutti).

Le dichiarazione di Pardolesi (uno dei tre componenti della commissione Uefa che diede il via libera alla riassegnazione dello scudetto 2006 dopo la revoca alla Juventus) "Se ci fossero elementi nuovi, evidentemente il procedimento andrebbe reistruito", di Sandulli (il giudice che emise la sentenza d'appello) "Mai sentite quelle telefonate: altrimenti avremmo inquisito anche l’Inter e altri club" e l'apertura di un fascicolo da parte del procuratore federale Palazzi fanno ben sperare. L'obiettivo: togliere all'Inter lo scudetto 2006 ma soprattutto quell'aureola d'innocenza che stona davvero più di ogni altra considerazione.

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