Il 5 maggio è il 5 maggio, non è una poesia o una data ricordare, è una filosofia, una storia e anche una geografia, d'ora in poi avrò un altro motivo per ricordarla (senza dimenticare il 1993 e i 2 Baggio in finale di Coppa Uefa), una semifinale real, dove la notizia più bella è che abbiamo dimostrato di essere degni di cotanto palcoscenico. Ci metto del mio in mattinata con la biciclettata insieme a Valerio (causa la "buona scuola") che aveva portato bene il sabato dello scudetto, l'impegno Upi (che ultimamente è una garanzia) nella Leonessa, ma soprattutto la stessa maglia comprata nell'anno di grazia della vittoria in Serie B (che va sempre ricordata e glorificata) autentico talismano come e quanto il mio pullover d'inizio d'anno e che ormai per decenza posso indossare solo nelle serate delle partite più importanti. E questa lo era, certo che lo era. Schierata a quattro in difesa, scelta che non condivido, con la sorpresa Sturaro a sinistra nell'inedito centrocampo a 4 (con Vidal nel mezzo assieme a Pirlo e Marchisio a destra), la Juve parte bene e dopo le occasione di Sturaro, Tevez e Morata (gran pallonetto da fuori area) passa al 9' con lo stesso Apache che, al termine di ventisette passaggi di fila, ventisette, spara un bolide in diagonale sul palo più lontano che Casillas non trattiene (per fortuna che secondo Zoff è più forte di Buffon) e Morata ribadisce in rete. A questo punto la partita cambia, il Real domina - noi soffriamo sulle fasce - pareggia, complice un errore di Evra e una dormita di Lichtsteineir, con Ronaldo di testa a porta vuota e soprattutto rischia di passare in vantaggio sulla traversa che sembra colpita da James ma in realtà da un intervento fenomenale di Sturaro che anticipa il colombiano. Da lì in poi fino al 60' si va avanti in equilibrio, fino a quando Tevez con una rocambolesca azione dove succede di tutto (botta da fuori di Marcelo respinta di testa da Bonucci che va a cadere tra i piedi di Carlos, contropiede fulminante con lo stesso Marcelo che abbatte Morata e il folle fallo di Carvajal che stende il diez), si procura e calcia (male) il rigore del vantaggio. Dopodiche Allegri finalmente passa a 3 in difesa (Barzagli al posto di un ottimo Sturaro) e non rischiamo più nulla, anzi senza l'assurda sostituzione di Tevez (dentro Pereyra) magari potevamo fare il 3-1 che Llorente (subentrato ad un monumentale Morata) fallisce di testa da due passi.
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