Una sorpresa e una conferma nella quarta giornata della Spengler Cup, con la sconfitta del Team Canada ad opera del Mannheim per 5-2 e la facile vittoria della Dynamo Minsk sul Karlovy Vary già fuori dai giochi.
I risultati fanno delle partite in programma domani due vere e proprie semifinali: chi vince tra Team Canada - Dynamo Minsk e tra Davos – Mannheim giocherà la finale del 31 dicembre, chi perde sarà solo spettatore.
Nel primo incontro, il Mannheim si conferma squadra solida, con una difesa ermetica e una coppia di portieri davvero in stato di grazia, degna erede del nostro Mike Rosati che con le sue parate face vincere alle aquile quattro scudetti consecutivi a metà degli anni novanta.
Il primo quarto d'ora di gara vede la netta supremazia tecnica dei canadesi con la foglia d’acero sulla maglia sui tanti connazionali in maglia tedesca, ma i tentativi di Vigier sotto porta, di Heins in contropiede, di Trudel e i vari slapshots nei primi power-play non hanno alcun esito, di fronte alla disarmante sicurezza del colored Brathwaite che sembra davvero insuperabile.
A venire incontro al Mannheim ci pensano due fattori chiave in questo torneo: il gol in “zona Spengler” e il “realizzatore multiplo”. La squadra tedesca apre infatti le marcature a 13'' dalla fine del primo tempo, con Methot in superiorità numerica e, dopo il pareggio canadese ad opera di Trudel a un minuto dall'avvio del secondo parziale, Spylo mette in scena il suo show, andando a segno al 22', 24' e 30'; Steiner completa l’opera su azione di contropiede e rende inutile, a due minuti dalla seconda sirena, la rete di Heins.
Il Team Canada ripete nel terzo tempo la prestazione dei primi 15’ minuti di gara e non riesce, nonostante le buone occasioni (tra cui una doppia superiorità numerica) a superare Brathwaite, che dà un grande dispiacere alla squadra di cui è stato nel passato protagonista.
In serata, alla Dinamo Minsk bastano quattro minuti per schiantare il Karlovy Vary, con tre gol di Meleshko, Chupris e Hyvonen a Sabrik in tre minuti e il quarto, 21” secondi dopo l’ingresso di Mensator, al quarto minuto (!), di Meleshko (doppietta!). I cechi fanno finta di niente, provano a rientrare in partita, ma in sei minuti, al 23”, 25” e 29", Westcott, Hyvonen e Antonov (doppietta anche per lui, sempre su assistenza di Peltonen) ribadiscono la dura lezione.
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