Tre punti dovevano essere e tre punti sono arrivati, ma quanta fatica, sofferenza e pena.
La vittoria come imperativo categorico, lo dicevamo tutti e lo ribadisce un lucidissimo Buffon nel dopo gara, anche per rimediare allo stop imposto dal Bordeaux nel primo turno, che sarà una zavorra fino alla fine del girone.
E' però assurdo, nonostante la crescita anche per il modulo che dà più garanzie alla difesa, esprimere solo a tratti buon gioco contro una squadra mediocre come il Maccabi.
Lo dice il nostro numero uno - vera coscienza critica della squadra – ed è così, perché se é normale concedere qualcosa nei novanta minuti, non é possibile rischiare di subire al novantesimo, occorre più attenzione, senza contare che anche la fase offensiva continua a latitare, qualche occasione c’é stata ma un golletto soltanto é troppo poco.
La prima frazione di gioco si apre con una prodigiosa parata del Gigi nazionale e con una juve al solito incerta e imprecisa, specie in Grosso in più occasioni (una punizione – che era rigore! - scippata al 28 che grida ancora vendetta, due cross e due tiri sprecati da buona posizione), imitato da Diego su punizione e da Sissoko, imbeccati da un imprendibile Giovinco, che salta gli avversari come birilli.
Dopo l'intervallo, i nostri si levano di dosso ogni paura e si trasformano, anche grazie allo show, breve (10 minuti) ma spettacolare, di Diego. Che prima scambia con Giovinco in modo delizioso, poi si guadagna la punizione e fa piombare sulla pera di Chiellini un pallone avvelenato che da solo finisce in rete, non contento serve sulla corsa il piccoletto, da il là ad uno schema su punizione, tenta un meraviglioso pallonetto, smarca con la classica veronica Sissoko, ritenta l'assist su punizione per Chiellini, apre magistralmente per Grosso che serve David in corsa che fallisce il tap-in, fa salire la formica che tira.
Poi la furia di Diego cala, la squadra ripiomba sulle ginocchia, tra erroracci (nostri) e fallacci (loro), si arriva stancamente al 90, soffrendo gli ultimi venti minuti (sic!) in superiorità numerica per l’espulsione di un ragazzino che prima spacca Melo (gran botta e distorsione) e poi stende Chiellini, colpendo un palo con Camoranesi e chiudendo come si era aperto, con una paratona salva risultato del migliore in campo, insieme a Giovinco e Diego.
P.S. I rossoneri tengono alto l’onore di Milano e dell’Italia in Champions (bene fa l’Adrianone a infuriarsi con gli opinionisti di mamma rai che tentano di sminuire il trionfo del Bernabeu), anche se, precisa Buffon, il Real Madrid una o due gioie al calcio italiano le dà ogni anno!!! Ma grande Milan e bravo Leonardo!
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