Se qualcuno pensa che mi voglia rimangiare il pezzo di ieri, dico subito che non ci sto, anzi rilancio e confermo, del resto la partita di oggi é la dimostrazione che per vincere ci vogliono i fuoriclasse e Milos Krasic lo é per davvero.
Assente dal 4 novembre, torna con quindici giorni d'anticipo e fa capire la differenza tra un buon giocatore e il fuoriclasse. Dribbling ubriacanti, finte e controfinte, accelerazioni devastanti, cross, tiri e gol. Ma non incensiamoci troppo, in fondo il grande protagonista é stato Eduardo che prima mette nella sua porta un tiro di Marchisio già deviato da Dainelli (assist di Quaglia su gran traversone di Motta) e poi fa altrettanto sulla discesa imperiosa della Furia serba.
La Juve gioca bene per un tempo poi si ferma quando Krasic cala e poi esce al 60, se non ci fosse la traversa sui tiri di Criscito e Kharja e un po' di buona sorte su altre conclusioni di Toni, Rudolf e Kharja stesso, magari la musica sarebbe stata diversa, con Iaquinta che spreca tanto e Quaglia grande nel sacrificio ma ovviamente poco lucido. Benissimo Melo e Aquilani in mezzo, le rocce Chiellini e Bonucci dietro, ma soprattutto Grosso e nell'ultimo quarto di gara l'autorevole e sicuro Sorensen.
Congresso SIN presentato a Milano, fra attese e novità
5 settimane fa
Nessun commento:
Posta un commento