A cinque anni di distanza, faccio il mio ritorno nel ritiro juventino. Questa volta nella terra dove ho trascorso molte estati in gioventù, ma soprattutto dove ci sono le mie origini e i miei cari.
Il ritorno è un atto di fiducia soprattutto in Don Beppe, che oltre ad essere un varesino doc, é persona affabile, disponibile e sorridente, un vero signore anche fuori dal contesto calcistico. Sulla professionalità e competenza, mi sono già pronunciato, posso solo aggiungere che, a mio parere, è l'unico fuoriclasse della Juve.
In effetti, visti da vicino, sia pure in allenamento, non é che i giocatori mi impressionino più di tanto.
Dopo qualche esercizio fisico e una buona dose di predica del mister, gli undici prescelti per Dublino si schierano nella metà campo illuminata dal sole e attaccano la porta.
L'azione parte dalla difesa, Bonucci e Chiellini confermano una certa difficoltà nell'iniziare l'azione, la palla viaggia non sempre rapida e precisa, spesso é indirizzata a Diego (talvolta per il tramite di Motta-De Ceglie) che, spalle alla porta, la gira alla coppia Marchisio-Sissoko, che hanno il compito di cercare le ali per il cross ad Amauri e lo stesso Diego. Alcuni errori sotto porta sono clamorosi, anche se non é certo il caso di dare troppo peso.
Successivamente, grande attenzione agli schemi sui tiri da fermo, punizioni e calci d'angolo, con Diego protagonista e, tra gli altri, gran gol di Amauri in rovesciata e di Bonucci di tacco.
Non é che si veda molto e meno male che sono all'ombra, comunque si distinguono Camoranesi e Giovinco che corricchiano e palleggiano tra loro tra le ovazioni del pubblico (chissà poi perchè...), Iaquinta che corre da solo, Martinez che arriva alla fine, prima di Del Piero e Brazzo che escono dalla palestra e s'intravedono tra le grate!
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